Oggi 9 giugno: Beata Anna Maria Taigi vedeva le anime dei vivi e dei morti

La Beata Anna Maria Taigi fu la prima donna che raggiunse la santità nella vita matrimoniale. Tra i tanti carismi che ebbe, uno era davvero molto speciale. 

Beata Anna Maria Taigi sole -Tre giorni di buio
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Anna Maria nacque a Siena il 1769, si battezzò il giorno seguente e andò a vivere a Roma quando aveva sei anni, insieme ai suoi genitori. Qui venne affidata alle suore Maestre Pie Filippine, e in soli due anni ricevette una completa formazione. Si sposò giovane con Domenico Taigi, uomo pio ma di carattere difficile e grossolano.

Resistette al marito con tanta pazienza per molti anni

Anna Maria resistette guardando alle doti migliori del marito ed esercitò per lunghi 49 anni doti di grandi pazienza, sopportazione e carità nei suoi confronti. Tuttavia la sua volontà di corrispondere alla grazie nacque sin da bambina, e dalla giovane età cominciò una vita spirituale molto intensa.

La giovane Anna Maria infatti aveva fin da giovane un solo desiderio, quello di amare Dio e servirlo in tutto. La sua unica preoccupazione era quella di evitare qualsiasi imperfezione volontaria. Era inoltre devotissima alla Trinità, a Gesù Sacramento e alla Passione del Signore. Ma la sua più tenerissima devozione era quella nei confronti della Madonna.

Ebbe anche molti doni carismatici, fra cui uno che fu del tutto singolare

Entrò nell’Ordine Secolare Trinitario il 26 dicembre 1808, e lì ne visse perfettamente lo spirito diventando una serva fervida e adoratrice della Santissima Trinità. Ebbe anche molti doni carismatici, fra cui alcuni molto singolari, come ad esempio quello di un sole luminoso che brillò davanti al suo sguardo per 47 anni. In questo, la futura beata vedeva quanto accadeva nel mondo, nonché lo stato delle anime in vita e in morte.

Nel 2005 gli scritti della beata Anna Maria Taigi vennero raccolti in un poderoso volume intitolato “Le misericordie di Dio verso le sue creature: beata Anna Maria Giannetti Taigi”, e nell’introduzione di questo testo la studiosa Giovanna Cossu Merendino sottolinea il fatto che come questa straordinaria laica, vissuta nella Roma dell’Ottocento, sia “la prima donna popolana che ha raggiunto la perfezione cristiana nella vita matrimoniale; prima di lei molte donne hanno avuto gli onori degli altari, ma non erano sposate, oppure erano vedove o religiose, regine o principesse”.

La fedeltà e la forza con cui visse la sua vita non facile è di esempio

Se infatti “il marito della Beata guadagna appena 6 paoli al mese, ma la povertà non è un ostacolo per la loro felicità, perché non sono soli, il loro matrimonio è composto di tre persone: c’è Gesù con loro”.

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Un dato che ci mostra come, “nel nostro tempo di crisi di valori, di divorzi, di aborti, di sperimentazioni su embrioni umani, di unioni irregolari, la figura di questa donna appare quanto mai attuale; la fedeltà, la forza con cui visse la sua non facile condizione familiare, rappresenta un esempio prezioso, un richiamo ai valori della famiglia, all’amore per le piccole cose, all’amore di Dio”.

Giovanni Bernardi

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