Bambini col rosario al collo per protesta, contro la decisione del preside succede a Palermo

Bambini col rosario al collo per protesta nei confronti del preside, che ha voluto rimuovere la statua della Madonna e le altre immagini sacre dalla scuola.

Una protesta quella dei genitori degli alunni dell’Istituto Ragusa Moleti di Palermo che è tesa ad affermare l’identità religiosa loro e dei loro figli: secondo quanto riportato dal ‘Giornale di Sicilia’ infatti, decine di bambini sono entrati a scuola con il rosario al collo in seguito alla decisione del Preside Nicolò La Rocca di proibire le preghiere sia durante la ricreazione che durante l’ora di religione. Il Preside ha anche deciso che in tutte le sedi dell’istituto (quella centrale e le due succursali Sunseri ed ex Pestalossi) non potranno essere affisse immagini sacre di alcun tipo e sono, pertanto, state rimosse anche le foto del Santo Padre e la statua della Madonna che prima erano nei corridoi.

La decisione è stata presa sulla linea del rispetto della diversità religiosa, in modo tale che qualunque bambino entri nell’istituto non si senta a disagio o offeso. Ma i genitori dei bambini palermitani non ci stanno e sono pronti a combattere per la tutela dell’identità religiosa della loro comunità e dichiarano: “Non intendiamo arrenderci e non siamo disposti a subire queste direttive. Il preside prima di arrivare a queste decisioni poteva almeno consultarci”. Difficile però che le loro richieste vengano accettate dato che, trattandosi di un luogo pubblico, la decisione presa da La Rocca è conforme alle leggi. Certamente l’integrazione va bene eccome,  andare incontro ai bisogni e alle necessità di tutti è buono  è cristiano, accogliere e sostenere è evangelico, ma questo non significa per forza dover rinunciare o accantonare le proprie tradizioni , mettere da parte i simboli della nostra fede a noi più cari. I bambini come sempre nella loro purezza e nella loro innocenza danno una dimostrazione di fede, non si sono vergognati di mettere al collo il santo rosario, quanti di noi l’avrebbero fatto?

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