“Chiusi in stanza a consumare droga”: gli abusi della setta australiana

Quella che vi raccontiamo ora è la storia di una delle più famose sette presenti in Australia. Una setta che ha, fra le sue vittime, anche i bambini.

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È una storia che si radica molto indietro nel tempo, a partire dal lontano 1961. Ecco cosa è realmente successo.

La setta australiana di Anne

Una storia raccapricciante quella che stiamo per raccontarvi. La storia di una delle più antiche sette presenti in Australia. Il tutto parte nel 1961, quando una donna Anne Hamilton-Bryne, un’insegnante di yoga, si presenta senza preavviso a casa del dottor Raynor Johnson, psicologo di fama. I due non si sono mai incontrati però lei è attratta dal fatto che lui sappia prevedere il futuro.

Ne sarà talmente attratta e pervasa che, nel giro di 30 anni, la donna sarà capace di attirare a sé, in questa sua setta, tantissime persone, tanto da esser lei stessa identificata come “la reincarnazione di Gesù”.

I 28 bambini sottratti alle loro famiglie

Anne, grazie a oltre 500 persone che aderiranno a questo suo gruppo, riuscirà anche ad accumulare fortune. Ciò che sconvolge è che, ad oggi, all’età di 96 anni e dopo 30 anni di crimini e raggiri, la donna non è stata mai condannata. Tra i crimini di cui è accusata, vi è anche il rapimento di 28 bambini a cui aveva anche dato della droga, del LSD.

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I bambini, una volta cresciuti, hanno parlato anche degli abusi che hanno subito. Sottratti con documenti falsi alla nascita, direttamente dagli ospedali, insieme ad altri membri (anche illustri) della setta, sono stati reclutati come vittime, e cresciuti come figli della stessa Anne, anche se non erano suoi.

L’iniziazione dei bambini e la droga

Bambini tutti vestiti coordinati, completamente biondi (alcuni di loro, anche tinti): alcuni di loro raccontano, oggi adulti, di “esser stati iniziati a 14 anni alla setta, di esser stati chiusi per giorni interi in delle stanze buie e costretti a consumare ingenti quantità di LSD”.

Oggi, questi ragazzini, diventati ormai adulti, hanno deciso di raccontare e denunciare gli abusi subiti e cercare, per quanto possibile e sia rimasto, di smascherare la setta. E lo hanno fatto attraverso un libro ed un documentario, perché “tutti sapessero e conoscessero ciò che loro hanno subito”.

Fonte: vice.com

ROSALIA GIGLIANO

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