Oggi 7 agosto è San Gaetano Thiene: la sua grande carità per i malati più gravi

Sacerdote, San Gaetano Thiene fondò l’Ordine dei Tetini e si dedicò a molte opere di carità tra cui la cura dei malati più gravi, i cosiddetti incurabili.

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Il santo che si commemora oggi, 7 agosto, è San Gaetano Thiene: fu definito il “santo della Provvidenza” per la sua fiducia incrollabile e smisurata nell’amore di Dio che provvede sempre ai bisogni dei suoi figli. Fondò un ordine religioso, quello dei Teatini e si adoperò con grande fervore per fornire opere di cura ai malati incurabili.

Nato a Thiene, in provincia di Vicenza, nel 1480, da una nobile famiglia, rimase molto presto orfano di padre. Studiò diritto civile e canonico e si laureò a 24 anni. Dopo essersi trasferito a Roma divenne collaboratore di papa Giulio II per il quale faceva da protonotario apostolico e scrittore di lettere pontificie.

Santo di oggi 7 agosto: San Gaetano Thiene

In quel periodo della sua vita partecipò all’apostolato dell’oratorio del Divino Amore, che si fondava sulla preghiera e il servizio agli ultimi della società. Pur ritenendosi indegno, divenne sacerdote all’età di 36 anni.

Soffriva molto nel vedere il decadimento morale in cui versava la città di Roma. Nel Natale 1517 ebbe una straordinaria esperienza mistica: la Madonna gli diede tra le mani il Bambin Gesù. La venerazione che nutriva per la Beata Vergine Maria era molto grande. Diceva, infatti: “Da Lei, io sono stato amato, allevato e vestito“.

Insieme a tre amici fondò una fraternità di sacerdoti emettendo i voti di voti di povertà, obbedienza e castità e condurre vita comune. Erano i Chierici Regolari Teatini, così chiamati da Teate (o Theate), antico nome di Chieti, diocesi in cui era già stato vescovo uno dei fondatori, cioè Gian Pietro Carafa, che poi divenne papa Paolo IV.

La vita a Napoli e la carità per gli ultimi

La vita di San Gaetano Thiene, parte dal Veneto, per poi proseguire a Roma e continuare a Napoli. È lì che si trasferì nel 1533 e lì operò grandi cose: fondò ospizi, sostenne l’Ospedale degli Incurabili, che si occupava di aiutare i malati più gravi.

Inoltre istituì un monte di pietà per concedere prestiti su pegno e senza interessi, in modo da venire incontro ai bisognosi e contrastare l’usura. Da questa istituzione in seguito prese vita il Banco di Napoli. In quel periodo c’era anche il problema del diffondersi delle teorie protestanti: San Gaetano difese l’ortodossia cattolica ed esortava a praticare una vita autenticamente cristiana fatta di sacramenti, invitanto alla Confessione frequente e a fare in stato di grazia la santa Comunione.

Promosse attività di devozione popolare come quella riguardo il presepe e favorì l’uso delle zampogne per accompagnare in musica il tempo del Natale. Rimase, dunque, a Napoli fino alla fine della sua vita, che fu il 7 agosto 1547 quando morì dopo averla spesa al servizio degli altri.

In ultimo offrì la sua vita e le sue sofferenze affinché cessasse la guerra civile che stava distruggendo Napoli. Il popolo napoletano è sempre stato molto legato alla figura di questo santo di origine veneta e gli ha intitolato la piazza antistante la Basilica di S. Paolo Maggiore, che da tutti è comunemente chiamata di S. Gaetano.

Le sue spoglie riposano nella cripta monumentale, insieme a quelle di altri Teatini. Beatificato nel 1624 e canonizzato nel 1671, è stato nominato compatrono di Napoli, insieme a San Gennaro.

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