365 giorni con Maria: 15 novembre | Dà un segno inequivocabile della sua protezione

La Vergine Maria protegge dà ai pescatori catturati in Tunisia, un segno tangibile della sua vicinanza nel terribile momento della loro prigionia.

Un gesto delicato ma chiaro, che fa capire a tutti che la loro liberazione è vicina.

365 giorni con maria 15 novembre
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Le difficoltà dei marinai cristiani

Un gruppo di marinai e pescatori cristiani, operanti sotto l’ala del potente casato genovese dei Lomellini, nel 1542 arriva ad insediarsi sull’isola di Tabarka in Tunisia, al fine di gestire alcuni traffici commerciali redditizi.

In un primo momento, tutto sembra filare liscio e convivenza con gli autoctoni pare essere pacifica. Nel momento in cui la barriera corallina inizia a diminuire, per i marinai cominciano le difficoltà.

Cominciano i soprusi e le violenze contro la comunità cristiana, e chi regna in quel periodo ad Algeri o Tunisi si scaglia sovente contro i fedeli cristiani utilizzando ricatto o schiavitù.

I marinai, allora, stanchi della condizione di pericolo che vivono quotidianamente, domandano al re Carlo Emanuele III di rimpatriarli, oppure di trasferirli in una zona più tranquilla in cui operare per portare avanti i propri affari.

Il sovrano accetta la proposta e decide di indirizzarli all’isola degli Sparvieri, allora deserta, l’attuale isola di San Pietro, nella costa Sud-Occidentale della Sardegna.

La statua in onore del Santo Patrono

I nuovi abitanti dell’isola fanno erigere nella piazza principale una statua in onore del Re, per ringraziarlo della soluzione che ha trovato. La Chiesa parrocchiale viene invece dedicata a San Carlo Borromeo. In quell’occasione il Re dona loro un quadro in cui è raffigurato il Patrono, ancora oggi presente nell’abside della Chiesa.

Purtroppo, però, nelle prime ore della mattina del 3 settembre 1798, gli equipaggi di tre navi corsare algerine sbarcano nel porto di Carloforte. Nell’isola prende il via una feroce incursione di pirati.

Metà degli abitanti dell’isola vengono catturati dai pirati e deportati a Tunisi, dove sono fatti schiavi. Il 15 novembre 1800 accade però che, un giovane ragazzo che gode di una certa libertà, grazie alla sua capacità di farsi benvolere dal suo padrone, trova una particolare statua.

Il giovane è Nicola Moretto, e la statua, di legno di tiglio scuro, si trova su una spiaggia di Nabeul, vicino a Tunisi. L’effige, nonostante l’esposizione agli agenti atmosferici come burrasche e salsedine, presenta ancora in maniera perfetta i lineamenti di una Madonna Immacolata.

La Vergine non li ha abbandonati

Il ragazzo, appena ritrovata, decide di prenderla con sé e nasconderla dentro il suo mantello. La porta a casa ed evita accuratamente di farla vedere a qualcuno. Una volta arrivato nella sua abitazione, la consegna a invece don Nicolò Segni.

L’intera comunità vede nell’arrivo di questa meravigliosa statua un segno tangibile del fatto che la Vergine non li ha mai abbandonati. Tre anni dopo, il 24 giugno 1803, giungerà la fine della loro schiavitù.

In quel giorno l’intera comunità che era stata catturata, può felicemente tornare in patria. Il re Carlo Emanuele IV di Savoia ha infatti elargito un cospicuo pagamento ai carcerieri, e gli uomini e le donne fanno ritorno in Sardegna, a Carloforte.

Con loro torna anche la statuina della Vergine, e in suo onore viene eretta la Chiesa della “Madonna dello Schiavo”.

Preghiera alla Madonna dello Schiavo

O Vergine Immacolata dello schiavo

che, agli schiavi d’Africa, foste celeste conforto

e li conduceste poi alla patria desiderata,

volgete lo sguardo su noi che siamo i vostri figli.

Guardate o Celeste patrona,

la mollezza dei costumi tiene schiavi i nostri cuori,

l’ignoranza tiene schiave le nostre intelligenze.

Siateci Voi, ancora una volta, spirituale conforto,

toglieteci da questa orribile schiavitù,

fateci convinti che essa è pericolosamente dannosa

e otteneteci quella libertà dei figli di Dio

che è pegno sicuro della nostra salvezza eterna.

Noi Vi proponiamo che seguiremo la luce che emana da Voi

che obbediremo alle Vostre celesti ispirazioni.

Amen

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