San Pio da Pietrelcina, per tutti semplicemente ” padre Pio” è il mistico frate pugliese con le stimmate noto per i suoi rimproveri bruschi ma amorevoli volti al bene dell’anima del fedele.

Da ogni parte del mondo si conosce la figura di San Pio da Pietrelcina, la cui memoria litugica è oggi 23 settembre. D tutti viene chiamato comunemente solo “padre Pio“, come la gente faceva quando era in vita. È uno dei santi più popolari e venerati.
Al secolo Francesco Forgione, nasce il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo paese della provincia di Benevento da una famiglia di contadini. A 16 anni entra nel noviziato dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini a Morcone dove veste l’abito francescano e prende il nome di Fra Pio. Terminato l’anno di noviziato, emette la professione dei voti semplici e nel 1907, quella dei voti solenni.
Santo di oggi 23 settembre: San Pio da Pietrelcina
Diventa sacerdote nel 1910 e subito dopo deve tornare in famiglia per un periodo a causa di seri problemi di salute. Poi, nel 1916 viene mandato al convento di San Giovanni Rotondom in provincia di Foggia, e lì vi rimane fino alla morte.
Il Dicastero delle Cause dei Santi nel tracciare la sua biografia sottolinea come “acceso dall’amore di Dio e dall’amore del prossimo, Padre Pio visse in pienezza la vocazione a contribuire alla redenzione dell’uomo, secondo la speciale missione che caratterizzò tutta la sua vita e che egli attuò mediante la direzione spirituale dei fedeli, mediante la riconciliazione sacramentale dei penitenti e mediante la celebrazione dell’Eucaristia“.
È stato depositario di grandi doni mistici che viveva nel nascondimento e nella più profonda umiltà. Nonostante la sua volontà di mantenere la più assoluta riservatezza, alcuni elementi soprannaturali non potevano esser tenuti nascosti. Di conseguenza si è sparsa ben presto attrazione e curiosità verso questo semplice e umile frate.
L’amore per l’Eucarestia e le lunghe ore al confessionale
Ciò che colpiva i tantissimi fedeli che si recavano da padre Pio anche da molto lontano era principalmente il grande amore che trasmetteva. Questo era palpabile durante le sue celebrazioni eucaristiche che celebrava con un trasporto e un’intensità del tutto particolari. In quei momenti si percepiva il vertice e la pienezza della sua spiritualità.
Le persone accorrevano da lui per avere i suoi consigli che dava con la sapienza che gli veniva da Dio: aveva il carisma della conoscenza dei cuori e molto spesso elencava i peccati ai penitenti, che si accingevano da lui al sacramento della Riconciliazione, ancor prima che loro glieli dicessero.
Soleva essere molto diretto e spesso poteva apparire brusco perchè non risparmiava rimproveri anche molto duri, quando era necessario. Ma il suo modo di rimproverare, fermo e deciso era comunque intriso di amore e fatto per il vero bene dell’altro.
Trascorreva anche 16 ore del giorno al confessionale perchè le persone arrivavano da lui da ogni parte e si formavano file lunghissime.
Le stimmate e la lotta con il demonio
Tra i doni soprannaturali ebbe anche quello delle stimmate, il 20 settembre 1918. Riviveva sulla sua carne i dolori della Passione del Signore. Portava sulle mani i segni dei chiodi e li copriva con dei guanti. Le ferite erano aperte e sanguinanti e gli provocavano fortissimi dolori.
A questa sofferenza si aggiungevano i problemi di salute che ebbe per tutta la vita e anche la lotta con il demonio che gli provocava combattimenti anche fisici. Il diavolo infatti lo vessava con botte e percosse, in attacchi violenti che lo provavano profondamente.
Tra le prove che ha dovuto subire ci sono state anche le incomprensioni, e soprattutto le calunnie. È stato oggetto di lunghe e approfondite indagini da parte delle autorità ecclesiastiche. Indagato da padre Agostino Gemelli, inviato della Santa Sede, non viene creduto e gli viene inflitta una misura disciplinare.
Per un periodo di tempo è stato sospeso a divinis, ovvero gli è stato impedito di confessare e di celebrare la messa. Si è trattato di anni molto dolorosi che padre Pio ha vissuto nell’assoluta alla Chiesa e nella più sincera umiltà.
La Casa sollievo della sofferenza
Sul piano della carità sociale padre Pio si è impegnato ad alleviare i dolori e le miserie di tante famiglie. Lo ha fattoa anche con un’opera di ordine pratico, la fondazione della “Casa Sollievo della Sofferenza”, inaugurata il 5 maggio 1956. È l’Ospedale di San Giovanni Rotondo, diventato poi un’eccellenza italiana.
Sempre il Dicastero delle Cause dei Santi evidenzia come padre Pio “tutto voleva e tutto faceva alla luce della fede. Fu assiduamente impegnato nella preghiera. Passava la giornata e gran parte della notte in colloquio con Dio. Diceva: “Nei libri cerchiamo Dio, nella preghiera Lo troviamo. La preghiera è la chiave che apre il cuore di Dio”. La fede lo portò sempre all‘accettazione della volontà misteriosa di Dio“.
Sono numerosissimi i miracoli avvenuti per sua intercessione sia durante la sua vita che dopo la sua morte. Tra i più celebri si ricorda la guarigione di Wanda Poltawska, amica di San Giovanni Paolo II, il quale si era rivolto a padre Pio per chiedere preghiere e poi per ringraziarlo dopo l’avvenuto miracolo.
Muore il 23 settembre 1968, all’età di 81 anni. Alla sua morte all’improvviso, le stimmate che ha portato per tutta la vita scompaiono. Padre Pio è stato beatificato nel 1999 e canonizzato nel 2002.