16 ottobre, Madonna «Mater Domini»: assiste un grande santo in punto di morte

Un grande santo invocato soprattutto dalle donne partorienti è stato assistito in punto di morte dalla Madonna, da lui venerata sotto il titolo di «Mater Domini».

Madonna «Mater Domini»
Madonna «Mater Domini» – lalucedimaria.it

A Materdomini, frazione del comune di Caposele, in provincia di Avellino, sorge il santuario dedicato a Maria Santissima Mater Domini e a San Gerardo Maiella, protettore delle donne incinte. Il santuario è stato costruito nel luogo in cui, nel Medioevo, la Madonna apparve per due volte a dei poveri pastori che pascolavano il gregge sulla cima di una collina ricoperta di sambuchi.

Proprio sopra un sambuco si manifestò la Vergine che chiese di edificare sul posto una cappellina divenuta ben presto meta di pellegrinaggi. Le apparizioni non terminarono qui. Nel 1401 la Madonna apparve ancora a una contadina e le chiese di scavare sotto la quercia, nel punto esatto in cui lei stava riposando. Proprio lì venne trovata la sua effige miracolosa.

La Mater Domini assiste un grande Santo nel momento della morte

Dagli scavi emerse un meraviglioso dipinto della Santa Vergine, rinvenuto dentro una cisterna. All’immagine venne assegnato il titolo di Mater Domini, «Madre di Dio». La devozione alla Madonna «Mater Domini» crebbe velocemente, alimentata da numerosi miracoli come la guarigione di ciechi e la liberazione di alcuni ossessi.

Santuario di San Gerardo Maiella
Santuario di San Gerardo Maiella (Foto Facebook @Santuario San Gerardo Maiella) – lalucedimaria.it

Nel corso dei secoli la chiesa venne riedificata e ampliata anche per via dei numerosi terremoti che colpirono la zona. Nel 1930 papa Pio XI ha elevato la chiesa al rango di basilica minore. Lo stesso paese di Materdomini ha preso il proprio nome dall’antica cappella affidata nel 1724 a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori dall’arcivescovo di Conza, Monsignor Giuseppe Nicolai. 

Fu il doctor zelantissimus ad affiancare alla cappella un convento di Padri redentoristi che così divennero i custodi del luogo mariano (in precedenza amministrato dal clero locale).

Proprio qui, all’età di ventinove anni, nacque al cielo San Gerardo Maiella (canonizzato nel 1904). Era il 16 ottobre 1755: quello che è conosciuto come il santo protettore delle donne e dei bambini fu assistito visibilmente dalla Madonna in punto di morte.

Il grande amore di San Gerardo Maiella per la Madonna

Il giovane Gerardo visse in questo luogo, dedicando la sua vita all’orazione e all’amore per la Madonna, la Mater Domini. San Gerardo nacque il 6 aprile 1726  a Muro Lucano, in provincia di Potenza. Figlio di un sarto, rimasto orfano del padre in giovane età, trovò da ragazzo un impiego come apprendista. Successivamente diventò il cameriere del vescovo e poi sarto. Gerardo era malaticcio e la sua salute cagionevole gli complicava non poco le cose sul lavoro.

San Gerardo Maiella Madonna
San Gerardo Maiella sul letto di morte con l’immagine della Madonna (Foto Facebook @San Gerardo Maiella) – lalucedimaria.it

Proprio la salute malferma gli impedì inizialmente di rispondere alla chiamata alla vita religiosa. Cercò invano di farsi ammettere tra i frati cappuccini della sua città natale. Nel 1748 conobbe un gruppo di sacerdoti redentoristi impegnati in una missione popolare a Muro Lucano. E contro il parere della madre volle unirsi a loro. Scappò di casa aiutandosi con un lenzuolo, usato come fune per calarsi dalla finestra.

Alla madre lasciò un biglietto sul quale aveva scritto: «Mamma, perdonami, vado a farmi santo». Dovette insistere non poco per farsi accogliere dai Redentoristi. Alla fine fu preso, ma essendo considerato un buono a nulla venne adibito alle mansioni più umili. Malgrado la fragile salute, si rivelò presto un lavoratore instancabile e si contraddistinse per lo spirito di penitenza e l’animo gioioso.

I miracoli e le virtù di San Gerardo

La sua breve vita fu caratterizzata da numerosi miracoli (guarigioni, estasi, bilocazioni, scrutazione dei cuori, moltiplicazione dei viveri) che gli meritarono la fama di taumaturgo.  Nel 1754 fu vittima di una calunnia da parte di una donna che affermava di essere la sua amante. Gerardo non replicò alle accuse e per un mese rimase in silenzio, sopportando con pazienza le gravi sanzioni inflitte dai superiori.

Statua di San Gerardo Maiella
San Gerardo Maiella (Foto coratolive.it) – lalucedimaria.it

L’accusatrice infine si pentì e ritrattò le accuse confessando di essersi inventata tutto. Gerardo fu scagionato e in quella occasione lo stesso Sant’Alfonso lodò la pazienza ammirevole mostrata in quella penosa vicenda. Era solito dire: «La fede mi è vita e la vita mi è fede» e «volontà di Dio in cielo, volontà di Dio in terra». Oggi San Gerardo, veneratissimo al Sud, è invocato come protettore delle donne incinte.

Si racconta infatti che poco prima di morire avesse finto di dimenticare un suo fazzoletto presso la casa di una famiglia che lo ospitava a Oliveto Citra. Una bimba allora gli corse dietro per restituirgli il fazzoletto. Ma San Gerardo le disse di tenerlo perché un giorno le sarebbe tornato utile. Alcuni anni dopo – San Gerardo era già morto – la bambina era diventata grande e si era sposata.

Durante il parto i medici la davano per spacciata. Quasi in fin di vita, si ricordò del fazzoletto di San Gerardo e chiese che glielo posassero aperto sulla pancia. Non appena fu posato il fazzoletto, i dolori per le doglie passarono e la donna riuscì a mettere al mondo senza difficoltà il suo primogenito. 

Preghiera alla Mater Domini

Madre del Redentore, esultanti Ti proclamiamo beata. Dio Padre Ti ha scelta prima della creazione del mondo per attuare il suo provvidenziale disegno di salvezza. Tu hai creduto al suo amore e obbedito alla sua parola. Il Figlio di Dio Ti ha voluta sua Madre, quando si fece uomo per salvare l’uomo. Tu l’hai accolto con pronta obbedienza e cuore indiviso.

Lo Spirito Santo ti ha amata come sua mistica sposa e ti ha colmata di doni singolari. Tu ti sei lasciata docilmente plasmare dalla sua azione nascosta e potente. Alla vigilia del Terzo Millennio cristiano, a Te affidiamo la Chiesa, che Ti riconosce e Ti invoca come Madre.

Tu, che sulla terra l’hai preceduta nella peregrinazione della fede, confortala nelle difficoltà e nelle prove, e fa’ che nel mondo sia sempre più efficacemente segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano. A Te, Madre degli uomini e delle nazioni, fiduciosi affidiamo l’umanità intera con i suoi timori e le sue speranze.

Non lasciarle mancare la luce della vera sapienza. Guidala nella ricerca della libertà e della giustizia per tutti. Indirizza i suoi passi sulle vie della pace. Fa’ che tutti incontrino Cristo, via, verità e vita. Sostieni, o Vergine Maria, il nostro cammino di fede e ottienici la grazia della salvezza eterna. O clemente, o pia, o dolce Madre di Dio e Madre nostra, Maria!

(Giovanni Paolo II)

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