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15 Sabati del Rosario: antica pratica per grazie immediate – 2° sabato

La  diffusione dei 15 Sabati è strettamente legata al Santuario di Pompei e alle sue tradizioni mariane. 

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Nasce come recita, infatti, per 15 sabati consecutivi, dei quindici Misteri del Rosario. Oggi sono diventati 20, con l’introduzione dei Misteri della Luce.

Prima di iniziare la preghiera dei 15 Sabati, è bene confessarsi e proporsi, quel sabato, di prendere la Comunione. Questa devozione ci chiede principalmente di meditare su uno solo dei Misteri del Rosario (uno per ogni sabato) e di approfondirlo col brano evangelico corrispondente, con preghiere, riflessioni, proponimenti e opere proposte per quel giorno (secondo le disposizioni del Santuario di Pompei), nonché con la recita del Rosario per intero (ossia tutti e 20 i Misteri) o di parte di esso.

Questa devozione fu formulata dal Beato Bartolo Longo e si può iniziare in qualunque sabato dell’anno, anche se, al Santuario di Pompei, la si fa prima dell’8 Maggio e della prima domenica di Ottobre. Di seguito, proponiamo la testimonianza di una guarigione, avvenuta per la pratica dei 15 Sabati e riportata dalla rivista “Il Rosario e la Nuova Pompei”.

15 Sabati del Rosario: la guarigione di Virgilio

Il caso di Virgilio risale all’8 Maggio del 1891, quando il Parroco di San Benedetto del Tronto, don Francesco Sciocchetti, scrisse all’avvocato Bartolo Longo: “La Vergine del SS. Rosario, sotto il titolo di Madonna di Pompei, venerata ed amata in queste rive del ridente Adriatico, come in ogni altra parte d’Italia, sparge anche qui le sue grazie”.

Il sacerdote di riferiva ad una guarigione miracolosa, riguardante un ragazzo di nome Virgilio: “Nei primi del Maggio del 1891, i coniugi Alessandro Notar Ascolani e Costanza Marinelli piangevano la vicina perdita del loro vispo e grazioso bambino a nome Virgilio. Colpito il fanciullo da una fiera polmonite, abbandonato pure dai medici, i quali avevano sperimentato l’assoluta impotenza ed inefficacia dei rimedi dell’arte salutare, era prossimo alla sua fine”.

La Potenza della Madonna di Pompei salvò il bambino

I genitori erano disperati e di preparavano per l’ultimo saluto al loro figlioletto: “In mezzo a tanta desolazione, rimaneva una sola speranza: la potenza della Madonna di Pompei. Gli addolorati genitori, fiduciosi nell’intercessione di sì prodigiosa Madre, avevano fatto ricorso alle pubbliche e alle private preghiere, ed avevano ripetutamente telegrafato a Lei, Sig. Avvocato, perché il bambino fosse caldamente raccomandato dalle povere Orfanelle alla Regina del Rosario”.

Le preghiere per Virgilio si erano, dunque, moltiplicate, fino a quell’8 Maggio, giorno dedicato proprio alla solennità della Madonna di Pompei.
Quello era anche il giorno scelto dalla Diocesi per consacrare la Chiesa di San Benedetto del Tronto alla Regina del SS. Rosario.
Per questo motivo, tutti gli abitanti erano radunati in quella Chiesa, proprio ai piedi di un’effige della Madonna di Pompei.

Erano presenti anche molti di quelli che pregavano per Virgilio, che chiedevano insistentemente la grazia di salvargli la vita: Sia mille volte benedetto il Signore! In quel momento il fanciullo incomincia a riaversi; nasce più viva la speranza, si accresce la fiducia nella potente mediazione di Maria ed un indicibile senso di gioia inonda l’animo di tutti”.

Rosario (photo Pixabay)

Appena ci fu quel miglioramento delle condizioni di salute di Virgilio, venne chiamato il medico, per un’ulteriore visita. Egli -sorpreso come tutti- disse chiaramente: “Qui trattasi di un miracolo!”. “Difatti in pochi giorni il caro bambino, perfettamente risanato, tornò ad essere la gioia e la consolazione dei suoi genitori”.

Antonella Sanicanti

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