Nel giorno dell’Esaltazione della Santa Croce si rende lode a quello che è stato uno strumento sì di tortura, ma è diventato salvifico perchè lì Gesù ha dato la vita per noi.

È fissata per il 14 settembre la memoria litugica dell’Esaltazione della Santa Croce, che il Martirologio Romano chiama “festa” e descrive con queste parole: “ Festa dell’esaltazione della Santa Croce, che, il giorno dopo la dedicazione della basilica della Resurrezione eretta sul sepolcro di Cristo, viene esaltata e onorata come trofeo della sua vittoria pasquale e segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore“.
Questa festa, che in Oriente è molto sentita, tanto da essere paragonata a quella della Pasqua, si collega alla dedicazione delle Basiliche costantiniane che furono costruite sul Golgota e sul Sepolcro di Cristo. Inoltre è presente anche il ricordo del ritrovamento della Croce di Gesù da parte di sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, che, secondo la tradizione, ebbe luogo il 14 settembre del 320.
Oggi 14 settembre: Esaltazione della Santa Croce
Si tratta di una festa celebrata oltre che dalla Chiesa cattolica, anche da varie Chiese protestanti e dalla Chiesa ortodossa. Secondo la tradizione, dunque, Sant’Elena avrebbe portato una parte della Croce ritrovata fino a Roma. Questa fu posta in quella che poi sarebbe diventata la basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Una parte però rimase in Gerusalemme. Fu bottino di guerra dei persiani nel 614, e successivamente fu riportata trionfalmente nella Città Santa. In questo giorno il colore liturgico che viene usato è il rosso, che rappresenta il colore della Passione di Gesù.
Il richiamo è evidente così come con l’altro momento in cui si rende adorazione alla Santa Croce, ovvero durantre il Venerdì Santo. Nonostante la croce sia uno strumento di atroce tortura per i cristiani riveste anche un altro significato. È l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza.
Simbolo della signoria e dell’amore di Cristo
La croce è anche il segno della signoria di Cristo su coloro che con il Battesimo sono uniti a Lui. Rimanda alla sua morte, certo, da cui scaturisce la sua gloria. Nella tradizione dei Padri della Chiesa la croce rappresenta il segno del Figlio di Dio che comparirà alla fine dei tempi. A Roma, il culto è attestato fin dalla fine del VII secolo.
Nell’enciclica Dives in Misericordia San Giovanni Paolo II ha illustrato il significato della Santa Crocecon queste parole: “La croce contiene in sè il mistero della salvezza, perché nella croce l’amore viene innalzato. Questo significa l’elevazione dell’amore al punto supremo nella storia del mondo. Nella croce l’amore è sublimato e la croce è allo stesso tempo sublimata attraverso l’amore”. Ha voluto evidenziare, quindi, l’amore, ciò che ha mosso l’azione oblativa del Signore, un amore talmente sconfinato che su questa terra non ci è dato di afferrare in completa pienezza.
Sono tante le espressioni di adorazione della Santa Croce attraverso le preghiere formulate mirabilmente nel corso del tempo. “Ti adoro o Croce Santa” è una delle più celebri. Inoltre, quanto alle reliquie della Croce di Cristo, nei secoli ci sono stati ritrovamenti di frammenti che sono stati attribuiti più o meno con certezza a quella originale. Un esempio è la reliquia conservata a Napoli.