Santa Croce: a Napoli c’è una reliquia, esposta il 14 settembre. Ecco dove

La Festa dell’Esaltazione della Croce ci porta a ricordare e a riflettere: la Santa Croce non è simbolo di supplizio, ma della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte.

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Oggi, la Chiesa ricorda questo momento particolare. In una Chiesa della periferia di Napoli, una reliquia della Santa Croce di Cristo è presente. Vediamo dove.

La croce di Cristo e la festa del 14 settembre

La Croce: il simbolo della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Il trono dove l’Agnello di Dio è stato innalzato, affinchè tutti vedessero e credessero che Gesù è il Vero Dio, che ha portato sulle sue spalle i nostri peccati e che, morendo sulla croce, ha liberato noi e ci ha donato la vita nuova.

Oggi, la Chiesa celebra la Festa dell’Esaltazione della Croce, ricordando anche il luogo in cui, nel 327 d.C., la Croce di Cristo fu ritrovata a Gerusalemme dall’Imperatrice Elena.

In Italia, annullate tutte le processioni per la Festa della Santa Croce

Oggi, in ogni chiesa d’Italia, si festeggia liturgicamente questo momento. Causa il Coronavirus, molte sono state le manifestazioni o le processioni annullate, come il “Corteo della Croce luminosa” che ogni anno, fra il 13 e il 14 settembre, si tiene a Lucca, proprio in occasione della Festa dell’Esaltazione della Croce.

Ponticelli: in una parrocchia, la reliquia della Croce di Cristo

In una parrocchia della periferia Est della città di Napoli, vi è una reliquia della Santa Croce. Siamo a Ponticelli, precisamente nella parrocchia della “Santa Croce”. Qui, come si può vedere dalle foto, vi è una reliquia della Croce: reliquia venerata ed esposta alla pubblica adorazione proprio ogni 14 settembre, festa anche della stessa comunità parrocchiale.

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Un piccolo frammento, ma che rende la comunità più ricca e più grande nella fede: “Avere la reliquia della Croce di Cristo nella nostra comunità è fonte di gioia e di perenne letizia.

Quando sono arrivato in questa parrocchia, ho subito sentito la necessità di celebrare in modo solenne questa festa, non solo perché la parrocchia porta il nome della Santa Croce, ma anche e soprattutto per avvicinare ancora di più tutti alla venerazione della croce” – ha dichiarato il neo parroco della comunità, don Donato Ciccarella.

Il parroco: “La Croce di Gesù ci fa entrare in comunione con lui”

Un decreto dall’Arcidiocesi di Napoli ne ha decretato l’autenticità, permettendo, quindi, la pubblica adorazione e la relativa esposizione. “La festa dell’Esaltazione della Croce ci invita a contemplare l’immenso amore di Dio per gli uomini. Essere attratti dal Crocifisso significa entrare in Comunione con lui, perché da questa fonte possano scaturire rapporti di riconciliazione e di amore fra gli uomini” – ha concluso don Donato.

 

Il Vescovo Acampa: “Sulla croce, Gesù ci ha insegnato cos’è il perdono”

E proprio ieri, in occasione della vigilia della Festa della Santa Croce, il Vescovo ausiliare di Napoli, Monsignor Gennaro Acampa è arrivato a Ponticelli nella parrocchia della “Santa Croce” per celebrare l’Eucarestia.

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La croce: guardiamo a lei con cuore sincero e comprenderemo a pieno che cos’è il perdono. Come il Vangelo di questa domenica ci ricorda, il perdono è una delle più alte forme di fede. Anche Pietro chiese a Gesù quante volte avrebbe dovuto perdonare il suo fratello. E Gesù cosa ha risposto? 70 volte 7, come a dire quel “sempre” che, troppe volte, noi, non vogliamo ascoltare” – ha commentato Monsignor Acampa.

Gesù, morendo sulla croce, non solo ha cancellato tutti i nostri peccati, ma ci ha fatto comprendere a pieno cos’è il perdono. “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”, ha detto poco prima di morire, riferendosi a chi lo inchiodava sulla croce e a chi lo aveva condannato e maltrattato. Eppure, Lui ha perdonato tutti, anche sul legno della croce. Per questo, oggi, veneriamo la croce, guardiamola come segno di salvezza vera” – ha concluso il Vescovo ausiliare di Napoli.

La croce di Gesù: segno di salvezza, di perdono, di pace, di presenza di Dio fra il suo popolo, anche con una semplice reliquia.

ROSALIA GIGLIANO

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