I Santi Ponziano e Ippolito erano acerrimi nemici, ma poi furono uniti dalla fede e dallo stesso destino: il martirio in quanto cristiani.
Il 13 agosto è la memoria liturgica congiunta dei Santi Ponziano e Ippolito: per tanto tempo furono nemici a causa di divisioni interne alla Chiesa, ma poi, nel tempo della persecuzione si riappacificarono e furono accomunati dallo stesso destino, il martirio.
A lungo schiarati l’uno contro l’altro in posizioni di potere e responsabilità, avevano visioni diverse e si contrapponevano a vicenda. Uno era il papa e l’altro l’antipapa: i conflitti tra di loro erano forti e accesi, ma la prova della persecuzione li avvicinò facendo crollare le divisioni e vedendoli condividere la stessa sorte.
Santo di oggi 13 agosto: Santi Ponziano e Ippolito
Discendente della famiglia dei Calpurnio, Ponziano nel 230 fu eletto papa alla morte di Sant’Urbano.Per un certo tempo sotto il suo pontificato ci fu tranquillità, quando c’era l’impero di Alessandro Severo che non perseguitò i cristiani.
Ippolito era un sacerdote, e come risulta da alcune fonti, forse fu anche vescovo. Dotto e sapiente, si poneva su un piano rigorista e si contrapponeva a Ponziano che considerava troppo indulgente in alcune questioni di carattere morale. A lui si attribuisce pure un compendio, intitolato Tradizione Apostolica.
Di Ippolito si sa anche che dava molta importanza al segno della Croce, come atto di appartenenza ed esorcistico. Diceva, infatti: “Sforzati in ogni circostanza di segnarti degnamente la fronte. Questo segno della Passione è un mezzo sicuro contro il demonio, a condizione che tu lo faccia in spirito di fede e non per ostentazione, sapendo ripararti con esso come uno scudo“.
Era in atto a quell’epoca la disputa sulla riammissione dei lapsi in seno alla Chiesa, ovvero di coloro che durante le persecuzioni degli anni precedenti avavano rinnegato la fede per aver salva la vita fisica. Mentre Ponziano era più propenso a riammetterli, Ippolito aveva una posizione più intransigente e quindi c’era molta discordia tra loro. Il dissidio fu talmente duro che portò Ippolito a proclamarsi antipapa: fu il primo nella storia del cristianesimo.
Nemici uniti nel dolore
Quando giunse l’epoca dell’impero di Massimino per i cristiani fu di nuovo tempo di persecuzione. L’imperatore non faceva distinzioni tra papa e antipapa e colpiva entrambi allo stesso modo, tanto gli erano estranee le questioni teologiche.
La prima categoria di cristiani ad essere colpita fu il clero. Ma questa dura prova ebbe il risultato di unire due nemici acerrimi. Ponziano e Ippolito, infatti, trovarono un compromesso che potesse portare la pace tra loro. Ponziano lasciò il pontificato nelle mani di Antero e dopo questo gesto anche Ippolito sciolse la chiesa parallela che aveva fondato e ritornò ad esserci un’unica Chiesa.
I due furono catturati e deportati in Sardegna. Lì ebbero la condanna ad metalla, ovvero ai lavori forzati nelle miniere. Entrambi furono sottoposti alle atroci torture che spettavano ai cristiani se non abiuravano. Si narra che Ponziano morì sul finire del 235 e poco tempo dopo anche Ippolito fece la stessa fine.
I loro corpo furono portati a Roma solo molto tempo dopo. Ad occuparsene fu papa Fabiano. Quest’informazione la si ottiene dalla Depositio Martyrum. Si sa che Ponziano fu sepolto nelle Catacombe di San Callisto mentre Ippolito in una tomba sulla via Tiburtina. La memoria liturgica al 13 agosto fa riferimento proprio al giorno in cui furono sepolti e non a quello della loro morte, come avviene per la maggior parte dei Santi.