Il santuario austriaco di Nostra Signora di Mariazell è legato a diversi fatti miracolosi e anche alla liberazione dell’Austria dai sovietici.

A Mariazell si trova il più importante santuario di tutta l’Austria e uno dei più importanti in Europa. La fondazione del santuario risale al 1157. Fu allora che un monaco benedettino di nome Magnus, mandato a evangelizzare la zona, giunse in quella regione per predicarvi il Vangelo. Con sé portava con sé una semplice statua in legno che raffigurava la Madonna col figlio Gesù sulle ginocchia.
Nel 1103 il luogo era stato donato al monastero benedettino di Sankt Lambrecht che cominciarono a costruire delle capanne-celle (Zell) per stabilirvisi. Il monaco Magnus costruì per se stesso e per la sacra immagine una cella: la “Cella di Maria”, Mariazell. Si racconta che il monaco Magnus fu il testimone del primo miracolo legato a Mariazell.
Quando il benedettino arrivò nella zona dell’attuale santuario, dove era stato inviato come pastore d’anime, si trovò la strada sbarrata dalla roccia. Allora ci mise sopra la statua della Madonna e la roccia si spaccò liberandogli la strada. Andò così a stabilirsi sopra un’altura vicina, pose la statua della Vergine su un tronco d’albero e vi eresse una cappella di legno che fungeva al tempo stesso da abitazione.
I miracoli della Madonna di Mariazell
Ben presto cominciarono a verificarsi dei miracoli e la gente iniziò a venire alla Cella di Maria. La prima chiesa in pietra a Mariazell fu edificata grazie al margravio di Moravia Enrico che, guarito da una grave forma di gotta per intercessione della Madonna di Mariazell, fece un pellegrinaggio insieme alla moglie fino alla cappella lignea.

Nel 1370 il re Luigi I d’Ungheria sognò la Madonna di Mariazell e vinse contro l’esercito turco molto più numeroso del suo. Per riconoscenza, in segno di ringraziamento fece erigere la chiesa gotica e fece dono della Camera del tesoro, la cui immagine gli era apparsa in sogno. La Madonna di Mariazell è conosciuta col titolo di Magna Mater Austriae. Mariazell diventò il santuario di tutta l’Europa centrale, protettore del Sacro Romano Impero.
Il Rosario libera l’Austria dal comunismo
Il santuario di Mariazell è legato anche alla liberazione dell’Austria dal comunismo. Nell’aprile 1945 l’Austria fu liberata dai nazisti e, come accaduto con la Germania, divisa in quattro zone, la più importante della quali era andata ai sovietici e comprendeva la capitale Vienna (a sua volta suddivisa tra i quattro alleati: Regno Unito, Unione Sovietica, Stati Uniti e Francia). Attraverso il ministro degli esteri Molotov – che aveva firmato il trattato con Hitler permettendogli di scatenare la guerra – Mosca ripeté a chiare lettere che non si sarebbe mai ritirata dall’Austria.
Opporsi avrebbe significato avviare un’altra guerra. Le cancellerie occidentali apparivano ormai rassegnate al fatto che i sovietici prima o poi sarebbero andati da soli al potere in Austria. Non si rassegnò un frate francescano: padre Petrus Pavlicek, che nel 1946 si recò in pellegrinaggio a Mariazell per ringraziare di essere scampato alla Seconda Guerra mondiale.

Una volta giunto nel santuario, una voce interiore gli disse: «Fate ciò che dico e avrete la pace». Queste parole gli ricordarono il messaggio di Fatima. Nel 1947 Padre Petrus promosse così la “Crociata del Rosario per la pace nel mondo”, nello spirito di Fatima. In breve tempo la crociata del Rosario raccoglie una grande adesione. Nel 1955 si conteranno 500.000 austriaci, compreso il presidente della Repubblica Leopold Figl, che avevano ascoltato la richiesta della Madonna . Di giorno e di notte i fedeli si riunivano in grandi gruppi, spesso all’aperto, in città come in campagna, per recitare il Rosario.
I sovietici si ritirano inspiegabilmente dall’Austria
Anche Vienna, sorvegliata con ostilità dall’Armata Rossa, fu percorsa da imponenti processioni mariane. Passarono dieci anni senza che il popolo austriaco si stancasse di pregare la Madonna di Fatima. Nel 1955, improvvisamente, il Cancelliere austriaco venne convocato al Cremlino, a Mosca, dove gli comunicarono che l’Urss avrebbe ritirato le truppe dall’Austria alla sola condizione di un impegno di neutralità.
Tutti i governi si stupirono della decisione sovietica di ritirarsi spontaneamente da un Paese occupato. Molto meno si stupirono i fedeli che da anni pregavano la Crociata del Rosario. Il 15 maggio (il mese delle apparizioni di Fatima) venne firmato il trattato e Leopold Figl, allora ministro degli esteri, poté annunciare che «l’Austria è libera». Lo sgombero totale dell’Armata rossa venne fissato a ottobre, il mese del Rosario. Vengono alla mente le parole di Padre Pio: «Le coincidenze sono coincidenze. Ma c’è qualcuno lassù che organizza le coincidenze».
Le parole del Ministro degli esteri austriaco
Non soltanto per i fedeli, ma soprattutto per gli alti dirigenti politici la liberazione dell’Austria dal giogo sovietico fu una risposta del cielo alle preghiere del rosario di centinaia di migliaia di persone. Durante la grande cerimonia di ringraziamento per la Crociata del Rosario, il 10 settembre 1955, il Ministro Figl dichiarò: «Tutti noi qui riuniti oggi, che con umiltà ma anche con orgoglio ci professiamo devoti cattolici, conosciamo il potere della preghiera: otto anni fa eravamo solo un piccolo gruppo di appena 10.000 persone che si univano per pregare il Rosario ogni giorno per la libertà e la pace dell’Austria. (Nel 1955, eravamo già 500.000 a pregare!)».
«Accettai volentieri l’invito allora. Per otto anni abbiamo recitato il Rosario del dolore e implorato il Cielo di ripristinare pienamente la nostra libertà e indipendenza. La nostra preghiera è stata esaudita. Oggi possiamo pregare il Rosario della Gloria con il cuore gioioso, ringraziando il Cielo che la nostra supplica sia stata ascoltata e che possiamo essere di nuovo ciò che eravamo: un popolo libero».
Preghiera a Nostra Signora di Mariazell
Signore, Dio nostro, hai glorificato la Vergine Maria, la Madre del tuo Figlio, e hai fatto di questa sua cella un luogo di benedizione. Liberaci, per sua intercessione, da ogni male che ci minaccia sulla terra e donaci in cielo la gioia eterna. Te lo chiediamo per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e Dio, che, nell’unità dello Spirito Santo, vive e regna con te per tutta l’eternità. Amen.