Questo è il rispetto che chiedono? Poi però si lamentano dell’omofobia

 

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A quale spettacolo di inciviltà siamo costretti ad assistere, ormai l’intolleranza crescente della Gaystapo non ci deve meravigliare è così chi predica bene quando si tratta di ottenere rispetto e diritti , razzola male quando invece  deve rispettare chi esprime civilmente e nel suo pieno diritto visto che ancora siamo in democrazia la propria opinione e le proprie idee.

Questa foto  pubblicata ieri da Selvaggia Lucarelli,  è il classico esempio di una inciviltà e di una intolleranza crescente che ritrae una coppia di omosessuali mentre si baciano e alzano il dito medio verso la facciata del Pirellone illuminata con la scritta Family Day, La manifestazione pacifica che si svolgerà il prossimo 30 gennaio al Circo Massimo a Roma e che chiamerà in piazza milioni di persone, famiglie che esprimeranno civilmente e in maniera ordinata il loro amore e il loro attaccamento alla famiglia come valore assoluto.  Ricordiamo che non si manifesterà contro  nessuno, ne tanto meno contro persone omosessuali,  ma in difesa delle proprie convinzioni e delle proprie idee. Questa foto pubblicata anche incautamente diciamolo francamente ha scatenato una campagna di inciviltà che si sta diffondendo sui social network tra fenomeni di emulazione e fotomontaggi che prendono in giro la causa sposata dalla Regione.

Tutto è nato dall’iniziativa della regione Lombardia, infatti la sede quella tradizionale del famoso Pirellone dopo l’orario di chiusura degli uffici quando tutte le luci si sono spente, ma non ovunque infatti in alcuni locali in determinati piani e punti del palazzo, le luci sono rimaste  accese e sulla facciata è comparsa la scritta Family Day.

 

Apriti cielo. Su internet in tanti si sono subito mobilitati per creare fotomontaggi e modificare la scritta sulla facciata del Pirellone con insulti al presidente Roberto Maroni, sfottò e prese in giro, anche su questioni importanti come quella dei marò. Tra gli altri: “Maroni pirla”, “Suca”, “Sto c….”, “Le s….” e “Ca…..”.

La civiltà nel rivendicare l’unione delle coppie appartenenti allo stesso sesso, si è trasformata presto in inciviltà,  insulti, improperi, immagini dissacranti e irrispettose, bestemmie e quant’altro hanno  tappezzato le pagine dei social e il dito medio sollevato contro la scritta del family Day è divenuto il simbolo della protesta. Ricordiamo alla signora Lucarelli che la nostra libertà inizia dove finisce la libertà degli altri, facciano della loro vita quello che vogliono ma imparino il rispetto di chi non la pensa come loro, perchè si possono esprimere anche idee diverse senza necessariamente essere contro nessuno.

Personalmente non sono a favore dell’utero in affitto e della stepchild adoption ma questo non significa che io sia un omofobo.

Fonte: ilgiornale.it

 

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