Vince il tumore, ma non la crudeltà dei compagni di classe

 

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Bethany Thompson ha avuto un esistenza tormentata che si è conclusa troppo presto a causa della malvagità che le persone sono in grado di esternare: a 3 anni la piccola Bethany aveva subito un intervento a causa di un tumore che rischiava di ucciderla prima di essere diventata grande, tutto era andato per il meglio, il male (quello fisico) era definitivamente sconfitto, ma i segni di questa lotta le erano rimasti sul viso.

 

Quella deformazione al viso, non poteva essere eliminata prima del compimento dei diciotto anni (un operazione prima poteva essere pericolosa), così la piccola Bethany era costretta a portare il disagio di un viso che sfuggiva ai canoni di bellezza. Se questo peso non bastasse, a complicarle la vita ci hanno pensato i compagni di classe, ogni giorno la prendevano in giro per il suo aspetto acuendole il disagio ed ispirando in lei il desiderio di togliersi la vita. Il 19 ottobre, purtroppo, quel desiderio ha prevalso e la vittima di quel vergognoso bullismo si è sparata un colpo in testa con l’arma del patrigno.

 

A giorni di distanza da questa orripilante storia di crudeltà, la ‘CNN’ ha dedicato a Bethany uno speciali in diretta nazionale, lo scopo di questo servizio è quello di condannare il bullismo e confortare le persone che lo subiscono. Durante la trasmissione sono intervenuti i genitori della vittima, i quali si sono detti decisi a perseguire una lotta senza sosta per sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni provocati da atteggiamenti di scherno collettivo. Il servizio della CNN ha fatto luce anche sulle indagini che sta svolgendo la polizia, il dettaglio più sconcertante è stato rivelato dalla migliore amica di Bethany, questa infatti le aveva confidato la sua volontà di togliersi la vita, ma lei pensava fosse un semplice sfogo e dopo averla rincuorata l’ha lasciata andare.

 

Inoltre si è venuto a sapere che la madre della vittima era andata a parlare con il preside qualche giorno prima per avvisarlo della situazione e chiedergli di prendere provvedimenti, questo però si era limitato a dirle che avrebbe indagato,  un atteggiamento quasi noncurante che se non ha causato la morte della piccola di certo non è servito a salvarla. Adesso la madre spera che la morte della figlia non sia vana, il bullismo tra adolescenti deve finire, nessun altro si deve sentire “Sconfitto dalla vita”.

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