Il Vescovo di Trieste sbotta: “Gesù non era gay o sardina”

Diocesi di Trieste. Durante la messa dell’Epifania, Monsignor Giampaolo Crepaldi ha duramente attaccato quelli che definisce “intellettuali liberal”, che, come ha spiegato “la sparano ogni anno più grossa”.

Monsignor Crepaldi Vescovo
Monsignor Crepaldi (websource)

Diocesi di Trieste: l’omelia del Vescovo Crepaldi attacca gli “intellettuali liberal”, che, a suo dire, “la sparano ogni anno più grossa”. Monsignor Giampaolo Crepaldi, in passato esponente di primo ordine nel pontificato di Benedetto XVI, ha difeso la testimonianza di fede dei Magi. Tale testimonianza, in tempi moderni, è stata vittima di attacchi senza precedenti, che vanno dalla blasfemia a interpretazioni che negano la natura divina del Cristo.

Monsignor Crepaldi e la difesa della “regula fidei”

La “blasfema e la volgare identificazione della persona di Gesù con l’essere gay, pedofilo o sardina – spiega Monsignor Giampaolo Crepaldi – è stata proposta da intellettuali liberal. Questi, convinti di essere i depositari di non si sa quale arcana verità, pretendono di esercitare autorevolmente la missione di liquidare la regula fidei su Cristo alla quale ci riferiamo noi cristiani con la recita del Credo. Lo fanno, naturalmente, in nome del progresso umano di cui solo loro possiedono le chiavi di accesso”.

“Imitiamo i Magi”

L’omelia di Monsignor Crepaldi vuol esser però anche un invito a noi cristiani a seguire l’esempio dei Re Magi, che hanno adorato il Dio vivente nel Bambin Gesù, così povero e così umile da giacere in una mangiatoia e che “meritava tutta la loro adorazione, la loro fede e la loro preghiera, convinti che la vera signoria stava proprio lì e solo lì, in quell’umile Bambino, il Verbo fatto carne”.

Contro le blasfemie

Nel mirino dell’omelia di Crepaldi potrebbero essere finite tutte quelle voci intellettuali a sostegno del movimento delle sardine, ma soprattutto il blasfemo manifesto al Macro (Museo d’arte contemporanea a via Nizza, Roma), manifesto apparso intorno alla metà di dicembre che raffigurava Gesù eccitato davanti a un bambino, con la scritta “ecce homo”. Il manifesto, che tuttavia non era l’unico, poiché altri manifesti erano comparsi a Roma già dal 2017, è stato poi rimosso.

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Fabio Amicosante

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