Valentino Rossi: ho visto la morte in faccia. “San Colombano mi ha salvato”

Ieri Valentino Rossi ha ammesso di averla vista brutta durante l’incidente al nono giro del Gp d’Austria di MotoGp.

Valentino Rossi - San Colombano

Per poco l’incidente non lo ha travolto. Per il pluricampione pesarese è stato quasi un miracolo.

“Oggi è stata abbastanza tosta, sono un po’ scosso”, sono state le parole di Rossi. “Ripartire è stata difficile, ero insieme a Maverick e stavamo rallentando per il tornantino. Ho visto arrivare l’ombra, pensavo fosse l’elicottero che ci sorvola. Ho avuto paura, il santo dei motociclisti oggi ha fatto un gran lavoro perché è stata molto pericolosa. Va bene essere aggressivi, ma quel che si sta perdendo è il rispetto per gli avversari”.

Rossi, sfiorato il terribile incidente

Il pilota Johann Zarco sulla Ducati del Team Avintia ha infatti travolto, in pieno rettilineo a 300 chilometri orari, il pilota Morbidelli su Yamaha Petronas. Valentino Rossi era lì a fianco. Per molto poco non si è sfiorato il dramma.

“Questo è uno sport pericoloso, bisogna avere rispetto e Zarco non è nuovo a queste cose. Franco non ha potuto fare niente, lo ha centrato forte perché Zarco gli ha frenato davanti”, ha spiegato Rossi. “Bisogna stare attenti, ci possiamo fare male e la direzione deve parlare e fare qualcosa di serio nei confronti di Zarco. Anche settimana scorsa ha steso Espargaro, oggi ha buttato giù Morbidelli”.

Le parole del campione pesarese che ha ringraziato il “santo” dei bikers

Insomma, Valentino Rossi lo ha detto chiaramente. “Zarco è un matto scatenato. Questa è una pista molto veloce, siamo sempre a più di 250 all’ora. Più che il layout della pista bisogna stare attenti tra noi piloti”. Alla domanda se è stato il più grande rischio della sua carriera, il pluripremiato campione del mondo non ci ha pensato più volte. “Penso di sì, la moto di Morbidelli mi ha fatto il pelo”.

L’italiano Morbidelli è stato subito portato in ospedale per accertamenti. Tuttavia il campione di Tavullia si è scagliato duramente contro il francese. “E’ pericoloso, si sta perdendo il rispetto per gli avversari”, ha affermato Rossi.

La paura di Valentino Rossi dopo l’incidente sfiorato

Come si vede chiaramente dai video, e come si assistito in diretta durante la gara, Zarco, che in quel momento era in sorpasso su Morbidelli, ha tagliato la linea verso destra colpendo con la ruota posteriore della Ducati quella anteriore della Yamaha dell’italiano Morbidelli. La moto di Zarco è subito diventata un vero e proprio proiettile impazzito. Ha tagliato letteralmente la pista alla curva, e ha sfiorato di un millimetro sia Vinales che Rossi.

Un vero e proprio miracolo, quindi, per il “dottore” di Tavullia. “Una frenata così a 300 all’ora vuol dire avere poco amore per chi ti sta correndo di fianco”, ha commentato ancora Rossi.

La reazione del pilota Morbidelli, vittima della manovra

Anche Morbidelli, la vittima della manovra di Zarco, è stato durissimo nei confronti del pilota francese. “Sto bene rispetto alla caduta che ho fatto”, ha spiegato a Sky. Ma “Zarco è un mezzo assassino, fare una frenata così a 300 km all’ora vuol dire avere poco amore per chi sta correndo con te. È stato molto pericoloso per me, per lui, ma anche per Valentino Rossi e Maverick Vinales. Al momento della mia frenata ha cambiato traiettoria, è stata una bella botta”.

Il campione Valentino Rossi ha perciò spiegato di essersela vista brutta, e di avere visto in pochi secondi tutta la sua vita davanti. Che di fronte a certi rischi, è un attimo. Per questo “il santo dei motociclisti ha fatto un gran lavoro“. Ma chi sarebbe? Si tratta di San Colombano, che la Chiesa ricorda il 23 novembre.

Chi è il Santo dei motociclisti

Un monaco nato nel 543 nella provincia irlandese orientale di Leinster, di aspetto gradevole in gioventù e ammirato dalle ragazze, tanto che si beccò diverse sgridate per i suoi comportamenti peccaminosi. Fu da quell’occasione che San Colombano, oggi patrono dei motociclisti, cambiò strada e divenne monaco. Contro persino la volontà di sua madre che, opponendosi con tutte le sue forze alla decisione del figlio, un giorni si gettò a terra e lo pregò di non farsi monaco.

San Colombano, il patrono dei motociclisti – foto Aleteia

Ora aspettiamo solo che il “Dottore”, in ringraziamento al Santo dei motociclisti che lo ha salvato da una botta che poteva essere molto brutta, dedichi almeno una delle prossime decorazioni della sua moto o del suo mitico casco, nella stile in cui ci ha a lungo abituati. Forza Vale!

Giovanni Bernardi

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