“Unioni civili”? Attenzione a non strumentalizzare le parole del Papa

Le parole sulle unioni civili pronunciate dal Papa in un documentario stanno facendo molto discutere. Ma come al solito, vengono strumentalizzate. 

Il video in cui Papa Francesco pronuncia le parole che fanno discutere – photo web source

Le dichiarazioni del Pontefice sono diventate in poche ore un “caso”, forse però più mediatico che reale. Come al solito, infatti, una parte del giornalismo utilizza frasi estrapolate da discorsi fatti dal Papa, in contesti differenti, e dopo averle tagliuzzate a dovere le riutilizza per portare avanti le proprie tesi e le proprie battaglie di tipo politico.

La vicenda che è già diventata un caso

Si tratta però di un atteggiamento ben scorretto, a cui si è ormai assistito in numerose occasioni. E che rattrista molto, in primo luogo i fedeli. In questo caso, infatti, il documentario in cui sono presenti le dichiarazioni in cui il Papa aprirebbe al mondo omosessuale non è stato ancora visionato pubblicamente.

Sono bastati infatti venti secondi di filmato per negare due millenni di storia della Chiesa, e per sconfessare il Catechismo della Chiesa cattolica, che invece sulle unioni omosessuali è molto chiaro.

Le parole pronunciate da Papa Francesco

La frase pronunciata dal Papa sarebbe la seguente. “Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”.

Le dichiarazioni sono contenuti all’interno di un documentario del regista Evgeny Afineevsky, presentato ieri alla Festa del Cinema di Roma, al minuto 65. In questo filmato prima del Papa parla Andrea Rubera, un uomo che vive insieme al compagno e che si dichara padre tre figli. Lo stesso Rubera in passato aveva consegnato al Papa una lettera in cui gli spiegava di volere crescere i piccoli nella fede cattolica.

Come sono nate queste dichiarazioni

Il Papa lo chiamò incoraggiandolo a portare i bimbi in parrocchia, anche nel caso avesse trovato resistenze. L’uomo, che è membro di un’associazione che si occupa di inclusione degli omosessuali nella Chiesa, si disse contento ma anche certo che, allo stesso tempo, “probabilmente il Papa segue comunque la sua dottrina”.

Al netto di questi fatti, ciò che sembra contare più della realtà è la ricostruzione e l’interpretazione fatta di commenti e sproloqui, nei giornali, nei mass-media, dagli “intellettuali” di ogni risma. Tuttavia, c’è anche da dire che in Italia una legge sulle unioni civili esiste già, quindi se c’è qualcuno che è intenzionato a strumentalizzare anche in maniera estrema le parole del Papa, non troverebbe di certo pane il campo aperto.

La politica prova subito a utilizzare il Papa

Non a caso, ci hanno già provato tutti gli esponenti di sinistra, da Monica Cirinnà a Laura Boldrini passando per Maria Elena Boschi. Fino ovviamente ad Alessandro Zan, il promotore del Ddl che porta il suo nome che sotto il cappello della presunta “omotransfobia” punta a introdurre una limitazione della libertà di pensiero e di espressione e un vero e proprio regime culturale in cui ai piccoli verrebbero insegnati fin dentro le scuole concetti a dir poco inaccettabili, e su cui i cattolici faranno di certo sempre battaglia.

Ma non esiste una legge sulle adozioni, e non dovrà mai esistere. Le parole del Papa parlano di ben altro, e hanno a che fare con l’amore e il rispetto tra le persone, non con lo scavalcare i diritti dei più piccoli e più deboli ad avere una mamma e un papà. La Chiesa ha sempre sostenuto che anche gli omosessuali sono certamente figli di Dio a tutti gli effetti. E che per questo nessuno va allontanato a causa della sua condizione.

La risposta e il pensiero della Chiesa

“Da sempre la Chiesa insegna il rispetto, altro conto è imporre il gender nelle scuole”, ha risposto il senatore della Lega Simone Pillon. “Trovo gravissimo che alcuni esponenti delle forze di maggioranza come Boschi, Cirinnà e Perantoni strumentalizzino le parole del papa per legittimare la assurda proposta legge Zan”.

“Da sempre il magistero della Chiesa insegna il rispetto e l’accoglienza per tutti, comprese evidentemente le persone con orientamento omosessuale, quindi Francesco non ha detto nulla di nuovo”, ricorda Pillon. “Un conto però è portare rispetto, un altro conto è imporre il gender nelle scuole o vietare ogni dissenso all’utero in affitto, o elargire milioni di euro alle lobby Lgbt, come propongono di fare Zan e compagni”.

Accettare ognuno perché siamo tutti figli di Dio

Conclude perciò l’esponente della Lega: “Tra l’altro papa Francesco in quel discorso parla del diritto dei figli omosessuali a restare a vivere coi loro genitori, ma di questo ovviamente nessuno dice nulla. Del resto la Chiesa Cattolica si è già chiaramente espressa contro la proposta di legge su omofobia, e ogni ulteriore tentativo di narrare posizioni differenti è del tutto strumentale e infondato”.

Il Vaticano e la sala stampa della Santa sede non hanno smentito la notizia diffusa sui giornali, e oggi il documentario verrà premiato nei Giardini Vaticani. Nel frattempo, restano i documenti ufficiali della Chiesa, che valgono ben più delle ricostruzioni operate in maniera scorretta su dialoghi estemporanei legati a situazioni ben circoscritte.

Cosa dice la Chiesa sulle unioni omosessuali

Il documento del 2003 “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali” dice: “Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell’umanità. La Chiesa non può non difendere tali valori, per il bene degli uomini e di tutta la società“.

lgbt

Senza contare quanto affermato dal Catechismo della Chiesa cattolica, che cioè le relazioni omosessuali sono “gravi depravazioni”. Gli atti omosessuali sono, infatti, definiti come “intrinsecamente disordinati” e “contrari alle legge naturale”.

La differenza radicale tra unioni civili e matrimonio

La differenza quindi radicale tra unioni civili, legate cioè all’ambito del diritto privato, e il matrimonio, non è in discussione. Tra l’altro è lo stesso Papa che lo spiegava, in Georgia nell’ottobre del 2016. “Oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio”, la sua spiegazione.

Rispondendo a braccio alla domanda di una madre georgiana. Questione che gli aveva posto durante l’incontro con i religiosi e i seminaristi, nella chiesa dell’Assunta a Tbilisi, disse, parlando delle “nuove visioni della sessualità come la teoria gender e la marginalizzazione della visione della vita cristiana”, mise tutti in guardia. Il matrimonio “non si distrugge con le armi, bensì con le idee”, spiegò Papa Francesco.

“Ci sono colonizzazioni ideologiche che lo distruggono. Pertanto occorre difendersi dalle colonizzazioni ideologiche”.

Giovanni Bernardi

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