Una sentenza potrebbe cambiare la storia sull’aborto in tutto il mondo

Una decisione a dir poco storica sul tema dell’aborto, che potrebbe rivoluzionario l’approccio liberalizzante che si è verificato negli ultimi decenni per tornare alla protezione di coloro che sono più fragili e indifesi. 

I giudici sembrano infatti orientati a ribaltare la sentenza che mezzo secolo fa aprì la strada dell’aborto in tutto il mondo.

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Negli Stati Uniti infatti si accende il dibattito sulla sentenza che a breve potrebbe ribaltare la storia, cancellando la “Roe Vs. Wade” che aprì la strada al dramma dell’aborto in tutto il mondo, con capofila le componenti più progressiste degli Stati Uniti, nel periodo storico che li vedeva all’apice della loro potenza globale.

La sentenza che può cambiare la storia

La Costituzione non fa alcun riferimento all’aborto, e nessun diritto del genere è implicitamente tutelato da alcuna disposizione costituzionale... Lungi dal portare a una soluzione nazionale della questione dell’aborto, (i casi) Roe e Casey hanno infiammato il dibattito e approfondito le divisioni. È tempo di dare ascolto alla Costituzione e restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti eletti del popolo”.

Sono le parole con cui la Corte Suprema Usa ha lasciato trapelare le prime indiscrezioni sulla prossima sentenza, che può ancora cambiare ma che sembra tuttavia presentare un giudizio chiaro. Soprattutto, altamente rivoluzionario. Dopo 49 anni infatti il tribunale costituzionale statunitense torna sul tema dell’aborto e lo fa ammettendo la gravità di tutto quello che era stato stabilito in precedenza.

Le due sentenza su cui è stato costruito il diritto all’aborto in tutto il mondo sarebbero quindi incostituzionali. Su nove giudici sono stati ben sei ad esprimere punti di vista del tutto contrari sul tema dell’aborto. Da mesi negli Stati Uniti sostenitori pro-life si stanno preparando a questo evento del tutto storico, quello del ritorno a un mondo libero dalla piaga dell’aborto.

Non c’è ancora nulla di ufficiale ma già inizia la divisione pubblica

Al momento, non c’è nulla di ufficiale e si tratta solamente di una fuga di notizie, di cui i colpevoli potrebbe dovere rispondere in tribunale. Che se dovesse però corrispondere a realtà sancirebbe qualcosa di estremamente importante, che sconvolge il mondo americano. Il leader dei repubblicani al Senato, Mitch McConnell, ha spiegato che “la sinistra estremista” vorrebbe intimidire i giudici con le loro proteste.

Il tribunale si dovrebbe infatti pronunciare su una legge del Mississippi che vieta l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane di gestazione. Di fronte al ricorso, la Corte potrebbe infatti rispondere con una sentenza molto più dura nei confronti dell’aborto e di chi lo vorrebbe sempre più libero. Se la decisione venisse confermata, gli Stati Uniti si troverebbero senza una legge nazionale sull’aborto, e con una proibizione a livello federale.

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La palla passerebbe così agli Stati. Ad oggi, ben 26 di questi hanno già approvato o stanno discutendo leggi che rendono illegale o limitano severamente l’aborto. Dopo la fuga di notizie, centinaia di esponenti a favore e contro l’aborto si sono radunati davanti alla Corte Suprema di Washington. Una divisione che rispecchia quella in seno alla popolazione americana.

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