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Ultimo studio sulla Sindone | Quello che scoprono ribalta i risultati precedenti

Un nuovo studio sulla Sacra Sindone smentisce quando hanno provato a dire diversi ricercatori negli ultimi tempi, e svela quello che è uno dei più grandi misteri che la scienza abbia mai incontrato, ma tuttavia è perfettamente chiaro agli occhi della fede. 

Le conclusioni dello studio infatti mostrano nuovi dati sul telo più misterioso dell’umanità, riportandoci ancora una volta a Gerusalemme, al giorno in cui tutta la storia cambiò per sempre.

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La Sindone è un miracolo che continua ininterrottamente a riportarci a quel momento unico di duemila anni fa, al giorno in cui il Signore Gesù ha vinto la morte per l’umanità intera, donando la vita eterna a tutti coloro che decidono di credere in Lui e nella sua strada di redenzione dal peccato e dall’iniquità del male.

L’oggetto più misterioso di tutta la storia

Si tratta dell’oggetto archeologico più studiato al mondo, che ha coinvolto nei secoli migliaia di scienziati e professori di decine di discipline diverse, e ancora oggi restano tanti misteri inspiegabili che solo lo sguardo della fede può mettere in fila, fino a farsi toccare il cuore da questo straordinario oggetto.

Ogni anno si alternano nuovi studi sullo speciale velo che venne posto sul corpo di Gesù una volta posto sul Santo Sepolcro. Un’ultima ricerca fa emergere un dato molto interessante, riportata dal quotidiano Libero con un articolo del giornalista Antonio Socci. Lo studio invece è apparso sulla rivista scientifica “Heritage” e si intitola “X-ray Dating of a Turin Shroud’s Linen Sample”.

A realizzarlo, studiosi del Cnr come Liberato De Caro, Teresa Sibillano, Rocco Lassandro e Cinzia Giannini, in collaborazione con il professor Giulio Fanti dell’Università di Padova. Nella ricerca viene applicato un nuovo metodo con cui risalire alla data originaria della Sindone. Questo infatti attraverso l’analisi dei fili di lino permette di studiare “il grado di invecchiamento naturale della cellulosa che compone le fibre dei fili di lino del campione indagato, mediante analisi ai raggi X”.

La straordinaria conclusione della ricerca

La conclusione è a dir poco straordinaria. In questa si spiega infatti che il tessuto della Sindone è ben più antico di quello che si vorrebbe fare credere a seguito della datazione al radiocarbonio del 1988, che ha provato a mistificare l’origine della Sindone affermando che avrebbe solamente sette secoli. Conclusioni che sono state contestate da diversi specialisti, che hanno chiesto a lungo i dati degli esperimenti giunti a quelle conclusioni oggi considerate del tutto inattendibili.

In particolare con le conclusioni critiche di quattro studiosi pubblicate sulle più importanti riviste internazionali, tra cui la rivista di Oxford Archaeometry, dell’Oxford Research Laboratory for Archaeology and the History of Art. Al contrario, i risultati di quest’ultimo studio affermano invece che c’è una totale compatibilità con l’ipotesi che la Sindone sia una reliquia di 2000 anni, come affermato dalla tradizione cristiana.

LEGGI ANCHE: Sacra Sindone: studiosa fa una testimonianza sconvolgente | Ecco cosa ha scoperto

La condizione affinché questa tesi sia effettivamente possibile, è che il telo sia stato conservato a temperature ambientali più elevate di quelle registrate in Europa. Sette secoli fa infatti la Sindone venne portata in Europa, grazie al cavaliere Goffredo di Charny che fece edificare una chiesa in Francia, a Lirey, proprio per conservare il Sacro Telo che avvolse Cristo durante la sua Passione.

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Ma prima dell’arrivo nel Vecchio continente essa si trovava in medio-Oriente. E le temperature richieste per il tipo di conservazione di cui parla l’esperimento sono proprio quelle tipiche della zona medio-orientale. Oltretutto, lo studio spiega che l’arrivo in Europa ha permesso la conservazione del telo, rendendo possibile la limitazione dell’invecchiamento naturale della cellulosa del lino, e conservando anche l’immagine corporea su di essa.

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Quello che resta è il mistero sull’impressione dell’immagine sul telo, che rimanda a un fenomeno fotoradiante di natura ignota, ricorda Socci nel suo articolo. Di certo, sappiamo che l’età del telo è di duemila anni e la provenienza dalla zona Gerusalemme, la stessa in cui Gesù Cristo venne torturato e crocifisso, proprio come testimonia la Sindone.

Giovanni Bernardi

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Giovanni Bernardi

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