L’ultima cena come Gesù la rivelò alla Beata Caterina Emmerick

Il Giovedì Santo è un giorno molto importante del tempo quaresimale per un cristiano: ecco come apparve alla celebre mistica.

Ultima cena Gesù
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In questo giorno Gesù istituisce il Sacramento dell’Eucaristia, facendosi pane e vino per noi. Quella stessa sera fu tradito da uno dei suoi, Giuda Iscariota.

Gesù ha mostrato alla Beata Anna Caterina Emmerick (Coesfeld, 8 settembre 1774 – Dülmen, 9 febbraio 1824) cosa accadde in quel giorno e come Gesù lo visse davvero. La Emmerick è stata una monaca cristiana e mistica tedesca, venerata come beata dalla Chiesa cattolica, che ebbe particolari manifestazioni e doni spirituali, tra cui le stigmate.

L’ultima cena

«Venuta la sera, si mise a tavola insieme ai dodici apostoli» (Matteo 26,20).

“Nel cenacolo, dopo aver indossato gli abiti rituali, Gesù e i suoi commensali si prepararono a consumare l’agnello pasquale. […] Il Signore fece presente che stava per aprirsi una nuova epoca e che il sacrificio di Mosè e dell’agnello pasqua le stavano per trovare compimento.

Disse inoltre che l’agnello era stato immolato come fu un tempo in Egitto, «paese dal quale egli stava per condurli fuori». […] Aggiunse che stava per compiersi un nuovo sacrificio e che iniziava una nuova epoca, la quale sarebbe durata sino alla fine del mondo.

[…] Il Salvatore spezzò un pane azzimo e lo distribuì, tenendone per sé una parte, quindi benedisse per la seconda volta il vino e disse:
«prendete e bevete il frutto della vite, poiché io non ne berrò più finché non sarà venuto il regno di Dio».

Gesù annuncia il suo tradimento

Durante il pasto Gesù parlò con lieta tenerezza, ma ad un tratto si oscurò in volto, la sua voce si fece grave e, rivolto agli apostoli, disse:
«Uno di voi sta per tradirmi. Costui è oggi a mensa con me!».

Gli apostoli furono sconvolti e a turno domandarono a Gesù:
«Signore, sono forse io?».
Guardando Giuda mentre inzuppava il pane nel piatto, come facevano gli altri apostoli, il Signore soggiunse:

«Ora, come è stato scritto, il Figlio dell’uomo sta per andarsene, ma guai all’uomo che lo tradirà! Sarebbe meglio per lui se non fosse mai nato!».
Pietro e Giovanni gli chiesero preoccupati:
«Chi è costui?».

Giovanni, che sedeva alla destra di Gesù, appoggiò spontaneamente il capo sul petto del Signore e ne udì la voce dentro di sé:
«Quello a cui porgerò questo boccone di pane intinto». Subito dopo Gesù intinse il pane nella lattuga e lo porse a Giuda con grande amore. Giovanni rassicurò Pietro con uno sguardo.
Giuda era completamente posseduto da un demonio; per tutto il tempo della cena vidi un piccolo mostro giacere ai suoi piedi, talvolta gli si allungava fino al suo cuore.

La lavanda dei piedi

«Se dunque vi ho lavato i piedi io, Signore e Maestro, dovete anche voi lavarvi i piedi l’un l’altro» (Giovanni 13,14).

[…] Rimasto solo con gli apostoli, il Signore riprese a istruirli amorevolmente, parlò del suo regno, del suo ritorno al Padre e disse che lasciava a loro tutto quanto aveva. Poi parlò della penitenza, dell’esame di coscienza e della confessione dei peccati, del dolore e della purificazione.
Compresi che questo insegnamento aveva qualche relazione con la lavanda dei piedi.

Gesù e Pietro

[…] Durante la lavanda dei piedi il cuore del Signore traboccava di amore e di carità verso i suoi apostoli. Quando giunse a Pietro, questi sobbalzò esclamando:
«Non mi laverai mai i piedi!».

Gli rispose Gesù:
«Se io non te li lavo, non sarai di me partecipe; più tardi capirai meglio quello che sto facendo!».

Sottovoce, mi sembrò che gli dicesse:
«Simone, tu hai meritato che il mio Padre celeste ti rivelasse chi veramente io sono e dove vado, tu solo lo hai professato e dichiarato; perciò io voglio edificare la mia Chiesa su di te e le porte dell’inferno non prevarranno mai su di essa. La mia forza resterà nei tuoi successori fino al la fine dei tempi».

Allora il Signore lo indicò agli apostoli come suo successore quando lui non ci sarebbe più stato.
A questo punto Pietro replicò:
«Signore, lavami i piedi, non solo, ma le mani e il capo».

Gesù aveva parlato della lavanda dei piedi quale purificazione dai peccati quotidiani, perché i piedi sono a contatto continuo con la terra e soggetti a sporcarsi, se si cammina senza fare attenzione. Questo gesto del Signore, come tutti gli altri, aveva un profondo significato spirituale e valeva come assoluzione generale dei peccati. Ma Pietro vide nell’azione del Maestro un’umiliazione troppo grande; egli ignorava che entro breve Gesù si sarebbe umiliato perfino alla morte in croce.

Lavando i piedi a Simon Pietro, il Signore disse:
«Chi ha fatto il bagno, è già del tutto puro, e ha bisogno solo di lavarsi i piedi. Voi siete puri, ma non tutti!».

Il dolore più grande

Pronunciate queste parole, il Redentore passò a lavare i piedi a Giuda. Oltremodo commosso, Gesù fece l’ultimo tentativo di salvarlo: abbassando il suo volto sui piedi del l’Iscariota, gli sussurrò di riflettere bene che cosa stesse per fare, perché già da un anno concepiva il tradimento.

Giuda fingeva di non sentire e continuava a discutere con Giovanni; Pietro ne fu scandalizzato e lo richiamò: «Giuda, il Maestro ti parla!»

E l’iscariota rispose evasivo: «Signore, lungi da me ciò che pensi!».
Gli altri non avevano udito le parole di Gesù, perché ave va parlato sottovoce.
Il tradimento di Giuda fu il motivo del dolore più grande provato dal Signore nella sua passione.
Quando il Salvatore lavò i piedi a Giovanni e a Giacomo parlò dell’umiltà, disse che chi è servo di tutti è il grande, e che essi dovevano seguire il suo esempio e lavarsi i piedi reciprocamente.

Istituzione dell’Eucaristia.

«Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo» (Giovanni 6,51).

[…] Compresi che Gesù stava per istituire il santo sacramento dell’Eucaristia […]
Il posto del Signore a tavola era fra Giovanni e Pietro. Le porte erano state ben chiuse e l’atmosfera si fece intima e solenne; allora Gesù disse agli apostoli:
«Ho ardentemente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi prima di soffrire…».
Tolto il velo dal calice, il Signore pregò e parlò solennemente, spiegando il significato e lo svolgimento della celebrazione.

Gesù si dona a noi nell’Eucaristia

Poi benedisse il pane e gli oli ed elevò al cielo la patena con i pani azzimi, quale sublime offerta al Padre celeste.
Deposta la patena sull’altare, la ricoprì e prese il calice, nel quale Pietro versò il vino e Giovanni l’acqua, indi Gesù lo benedisse aggiungendovi dell’acqua con il cucchiaino.
Con indicibile amore, donando tutto se stesso, il Signore pregò e sollevò il calice per istituire il santissimo Sacramento.

Subito dopo, deposto il calice sull’altare, Gesù spezzò il pane che aveva segnato, pregò e mise i pezzettini sulla patena, lasciandone cadere uno nel calice.
Nello stesso istante vidi la santa Vergine che riceveva spiritualmente il Sacramento. […]
Li vidi tutti estasiati nell’udire le parole del suo insegnamento, eccetto l’Iscariota.

Gesù prese la patena con i frammenti del pane e pronunziò le parole della consacrazione:
«Prendete e mangiate: questo è il mio corpo che dono a voi». Quando mise il pane sulla lingua degli apostoli, che si avvicinavano a due a due, vidi il volto di Giuda oscurarsi. Egli era stato il terzo a prendere il corpo di Cristo. Il Signore, posandogli il bocconcino sulla lingua, gli aveva sussurrato: «Fai presto ciò che vuoi fare!»

Ogni cosa era circonfusa di luce, il pane scese nella bocca degli apostoli come un bocconcino luminoso, riempiendoli di gioia. Solo Giuda restava nella sala come un’ombra oscura e torbida.

Mentre Gesù proferiva le parole del la consacrazione e Giovanni versava il sangue divino nelle sei coppe, una per ogni coppia di apostoli, il traditore uscì dal cenacolo e corse via. Vidi tre demoni che lo guidavano.”

(Tratto dalle visioni della Beata Anna Caterina Emmerick sulla Passione di Nostro Signore Gesù Cristo)

Elisa Pallotta

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