Ugo Festa ebbe una straordinaria guarigione, attribuita alla potenza di Gesù Misericordioso attraverso la benedizione di San Giovanni Paolo II.
“Miracolosa e istantanea guarigione del malato incurabile italiano Ugo Festa, attraverso l’immagine di Gesù Misericordioso, per intervento del Papa Giovanni Paolo II”, diceva un volantino che veniva distribuito in tutto il mondo, tanto che se ne trovarono tracce in India e in Australia.
Ugo Festa era ammalato di sclerosi multipla a placche da 11 anni. Così, a 39 anni, padre di due figli ed ex operaio, era ridotto su una sedia a rotelle.
Nessun medico gli dava speranza di guarigione, tanto più che, alla sclerosi, si accompagnavano attacchi di epilessia e deficit visivi.
Ugo non era un cristiano praticante e si era recato a Lourdes con molta incredulità. Nonostante ciò, li, almeno, aveva smesso di bestemmiare.
A Lourdes, proprio lui, che era stato abbandonato, ancora in fasce, dalla madre naturale, sentì la voce della Madre di tutti: “Io sono la tua prima Madre e tutte le altre madri ti sono madri”.
Un giorno, poi, incontrò Papa Giovanni Paolo II, che gli benedisse cinque icone di Gesù Misericordioso, incoraggiandolo ad affidarsi anche all’intercessione di Suor Faustina Kowalska.
Sotto consiglio del Papa, andò, dunque, a Villazzano (Trento), nella comunità Alleanza Dives in Misericordia, di don Renato Tisot.
Era il 2 Agosto del 1990 e Ugo Festa era all’in piedi, davanti al Cristo, con le braccia alzate, completamente guarito!
Da quel momento, Ugo andò in missione per conto di Cristo, in molto luoghi; aiutò anche Madre Teresa di Calcutta, sostenendo poveri e lebbrosi. Le sue opere di carità vennero fermate da una brutale aggressione che lo uccise.
Ugo è un Martire della nostra storia moderna; il suo miracolo di guarigione contribuì a canonizzare Suor Faustina Kowalska.
Il quadro di Gesù Misericordioso che si animò per guarire Ugo Festa era stato dipinto da Lia Galdiolo, nel 1982. Lei aveva perso il marito a causa di un tumore e, grazie a delle locuzioni interiori, sentiva che quella sua opera d’arte doveva arrivare a Medjugorje, in qualche modo.
Dopo il miracolo accaduto ad Ugo Festa, don Renato Tisot, testimone dei fatti, chiamò i veggenti, per informarli di quanto stesse accadendo. Così, dopo un viaggio non privo di straordinarie vicissitudini, quel quadro fu spedito a Spalato (per una manifestazione di pace, voluta dal Vescovo del posto, monsignor Franic) e, da li, a Medjugorje. Ora, è nella Chiesa di Sumarci, ad un quarto d’ora da Medjugorje. Li è conservata anche una reliquia di Suor Faustina.
Antonella Sanicanti
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