Udienza Generale 8 ottobre 2025, Papa Leone XIV: il dolore non smentisce la promessa fatta da Dio

Papa Leone XIV all’Udienza Generale dell’8 ottobre ha parlato dell’umiltà di Gesù, il quale non si impone, e della gioia che non è priva delle ferite passate.

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Papa Leone XIV all’Udienza Generale – lalucedimaria.it

Anche questo mercoledì in piazza san Pietro si è svolta l’Udienza Generale in cui papa Leone XIV ha incontrati i fedeli e ha tenuto una catechesi partendo da un brano evangelico. È dal Vangelo di Luca che ha preso spunto per trattare il tema del valore salvifico della sofferenza e per evidenziare una delle principali caratteristiche di Gesù, l’umiltà.

Udienza Generale di Papa Leone XIV: l’umiltà di Gesù che non si impone

Il racconto evangelico era quello dell’apparizione di Gesù ai discepoli dopo la Resurrezione, quando loro lo riconoscono dal modo di spezzare il pane e si sentono ardere il cuore dalle sue parole. “Il Signore Risorto non fa nulla di spettacolare per imporsi alla fede dei suoi discepoli. Non si presenta circondato da schiere di angeli, non compie gesti clamorosi, non pronuncia discorsi solenni per svelare i segreti dell’universo” dice il papa.

Ma si presenta con discrezione, come un qualsiasi viandante che chiede di condividere un po’ di cibo. I discepoli non lo riconoscono subito. Tutto questo ci fa comprendere che “la Resurrezione non è un colpo di scena teatrale, ma una trasformazione silenziosa che riempie di senso ogni gesto umano” spiega il Santo Padre.

Il mangiare il pesce con i suoi discepoli rappresenta che la nostra vita con la sua corporeità ha importanza, perché “risorgere non significa diventare spiriti evanescenti, ma entrare in una comunione più profonda con Dio e con i fratelli, con l’umanità trasfigurata dall’amore” sottolinea il pontefice. Con delicatezza il Signore ci chiede di lasciarci “riscaldare il cuore da Lui.

La gioia non può essere priva di ferite

La Resurrezione non sottrae la vita al tempo e alla fatica, ma ne cambia il sapore, è questo che papa Leone ci invita a considerare. Non solo, prosegue individuando un ostacolo che spesso si pone per impedire di riconoscere la presenza di Cristo nella nostra storia.

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Papa Leone XIV incontra i fedeli in piazza San Pietro prima dell’Udienza Generale – lalucedimaria.it (photo: acistampa)

Si tratta della “pretesa che la gioia debba essere priva di ferite“: il dolore non smentisce la promessa fatta da Dio, ma è la strada attraverso cui si manifesta la misura del suo amore.  La conclusione del papa è che non c’è nessuna storia che sia tanto visitata dal peccato e dal dolore che non possa essere visitata dalla speranza. 

Nessuna ferita è destinata a rimanere aperta per sempre” sono le parole incoraggianti del Santo Padre. La forza dell’amore di Dio non può esser spenta da niente, neppure dal nostro senso di abbandono, dalla nostra lontananza da Lui.

Non è solo nei momenti di raccoglimento e di fervore spirituale che incontriamo il Signore, ma anche nei momenti e nei luoghi più oscuri, perché “nessun frammento della nostra esistenza gli è estraneo“. Gesù attende senza imporsi: l’invocazione di papa Leone è chiedere la grazia di riconoscere la sua presenza umile e discreta e di “non pretendere una vita senza prove” perché ogni ferita illuminata da Cristo guarisce.

L’invito alla preghiera del Santo Rosario

Anche questa settimana, come aveva già fatto nella scorsa Udienza, il Santo Padre non ha mancato ricordare che ottobre è il mese dedicato alla Madonna Regina del Rosario e pertanto esorta alla preghiera del rosario con la specifica intenzione della pace nel mondo e nei nostri cuori.

Ha ringraziato tutti i pellegrini giunti a Roma in occasione del Giubileo della vita consacrata, assicurando la sua vicinanza nella preghiera ed esortandoli ad affidarsi a Maria. Tra i vari saluti al pontefice nelle diverse lingue si è aggiunto in questa Udienza quello fatto dal rappresentante della lingua croata.

Papa Leone ha ringraziato e si è rivolto ai pellegrini della Croatia e della Bosnia Erzegovina, dove si trova Medjugorje, in occasione del loro pellegrinaggio nazionale dell’Anno giubilare accompagnati dai loro vescovi.

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