Ucraina: la tragedia dei bambini | I volti delle vittime innocenti della Guerra

Purtroppo, come in ogni drammatico conflitto a rimetterci sono sempre i più deboli e indifesi, i bambini. I numeri sono dolorosi, e ancora di più lo sono i volti, i nomi e le storie di questi piccoli angeli volati, ingiustamente, in cielo. 

Preghiamo, con le lacrime agli occhi, per loro e affinché i cuori di tutti i responsabili di questo terribile dramma si convertano all’amore di Dio e si pentano di tutto il male che stanno compiendo.

bimbi ucraini
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Qualche giorno fa il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che sono “16 bimbi morti in quattro giorni e 45 rimasti feriti”. I più piccoli sono infatti in queste ore tra missili e bombe, e molti di loro sono in fuga verso l’estero insieme alle famiglie, componenti i trecentomila ucraini accolti in Unione Europea.

I bollettini del male e le storie dei piccoli andati in cielo

Difficile controllare tutti i bollettini di guerre e capire alla perfezione quante siano già le vittime. Di certo, si conoscono volti, nomi e storie di alcuni di questi. Come di Alisa Hlans, che non aveva ancora otto anni ed è morta nell’attacco all’asilo di Okhtyrka, colpito venerdì scorso da un razzo contenente bombe a grappolo.

Alisa avrebbe compiuto otto anni tra tre mesi, ed è morta nell’attacco all’asilo per mezzo di bombe a grappolo che tra l’altro sono proibite dalla convenzione delle Nazioni Unite del 2008, a cui però Russia e Ucraina non hanno aderito. La piccola è morta sabato in ospedale, ha riferito la procuratrice generale dell’Ucraina Irina Venediktova su Facebook. Un’altra vittima è la piccola Polina, che frequentava l’ultimo anno di scuola elementare a Kiev.

Come ha raccontato la Bbc, l’automobile su cui la bimba viaggiava con la sua famiglia è stata crivellata di colpi da un gruppo di sabotaggio russo. Il fratello e la sorella sono stati portati in ospedale, mentre per lei non c’è stato nulla da fare. Il vicesindaco di Kiev Vladimir Bondarenko ha pubblicato, drammaticamente, la sua foto su Facebook.

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Un altro ragazzo ucciso nel secondo giorno dell’invasione nella cittadina di Chuhuiv, Ucraina orientale, nel bombardamento di un condominio, deve essere ancora riconosciuto. Sofia e Ivan sono morti invece in un attacco a Cherson, a Sud del Paese, come riportato dal capo della polizia di pattuglia ucraina, Yevhen Zhukov. Avevano rispettivamente sei anni e poche settimane, e la famiglia stava provando a mettersi in salvo con l’automobile. Nello stesso attacco sono morti anche i suoi nonni e una donna di nome Irina.

Il drammatico sospetto che circola sui numeri

La maggior parte dei civili sono stati uccisi da armi esplosive a lungo raggio di azione, in particolare tiri di artiglieria pesante, lanciamissili e bombardamenti aerei”, è quanto affermava qualche giorno fa la la Commissaria Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, in apertura del Consiglio dei diritti dell’uomo a Ginevra.

Aggiungendo però un drammatico sospetto. “Temo che le cifre reali siano considerevolmente più alte”. In quella data il ministero della Salute di Kiev ha parlato invece di 1.600 feriti e 352 vittime ucraine, colpite in particolare da armi esplosive ad ampio raggio, dal fuoco di artiglieria pesante, da lanciarazzi e raid aerei.

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Un dramma di proporzioni laceranti alle porte della nostra Europa che grida vendetta al cospetto di Dio. In queste ore si vedono bambini che scappano, riparati nei rifugi anti-aereo o nelle mentre, con dietro i libri per studiare e i giochi per giocare. Fuori, la guerra divampa, e una lunga marcia di sfollati cerca riparo in Europa. Altri bambini, invece, fanno pure loro la guerra. Tutto ciò è inaccettabile e non dovrebbe essere mai permesso o tollerato.

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