Casteldaccia: l’inquietante verità sulla tragedia annunciata

Casteldaccia: mentre si danno gli ultimi e sofferti saluti alle vittime dell’alluvione, avvenuta nei giorni scorsi, nei pressi di Palermo, si viene a sapere che l’abitazione che ha dato la morte a 9 persone era abusiva, addirittura, e che il Tar aveva ordinato di demolirla già da tempo.

Il Sindaco di Casteldaccia, Giovanni di Giancinto, si giustifica in questo modo: “Io non ho i soldi per le demolizioni. Il Comune è in dissesto economico dal 2015: abbattere una costruzione abusiva costa mediamente 60mila euro. Ne abbiamo una trentina da buttare giù, come faccio?”.

E mentre cerchiamo di spiegare ai nostri ingenui cuori che è la burocrazia, in Italia e altrove, a governare ogni umana ragione e a rendere tutto meno praticabile e applicabile, ci chiediamo con quale tipo di morale abbiano -intanto- agito i proprietari di quella casa abusiva, che non solo non l’hanno demolita, sapendo che poteva diventare un pericolo per chiunque vi fosse entrato, ma l’hanno addirittura affittata!

Casteldaccia: si cerca il medico disperso

Il lutto cittadino e il trasferimento delle salme nella Cattedrale per i funerali, non fanno comunque dimenticare che del medico pediatra, Giuseppe Liotta, disperso nei pressi di Corleone, non si hanno ancora notizia.
Intanto, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, lo descrive in questo modo: “Come tutti i siciliani, sto seguendo, sin dal primo momento, con molta apprensione la vicenda del pediatra Giuseppe Liotta che, con straordinario senso del dovere, non ha esitato a mettere in pericolo la sua vita per recarsi sul posto di lavoro. Sono tuttora in costante contatto con il commissario dell’Asp di Palermo per ottenere ogni aggiornamento utile”.

Molti suoi effetti personali sono stati ritrovati, ma di lui ancora nessuna traccia. Ad attenderlo a casa la moglie e due bambini.

Rischio alluvioni in Italia

Il rischio che si verifichino altre tragedie è perenne, sul nostro territorio, specialmente nelle zone in cui l’opera dell’uomo ha modificato il corso naturale del letto dei fiumi.
Per cercare di garantire a tutti sicurezza, in caso di alluvioni, esondazioni e frane, dovrebbero essere risistemate 9.400 aree in Italia, come indicano le mappe delle varie Regioni.

E anche per queste circostanze la burocrazia blocca il da farsi, poiché considera solo l’11% dei progetto eseguibili.
Dunque ci chiediamo, ma è davvero necessario produrre scartoffie su scartoffie per intervenire in una data zona? Non basta che sia stato dato l’allarme del pericolo imminente?
Certi interventi dovrebbero essere umanitari e non eseguiti, se e solo se, lo Stato dispone un retto finanziamento!

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Antonella Sanicanti

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