Tragedia ad Ancona: trovato il cadavere di una neonata in mezzo ai rifiuti

Tragedia ad Ancona: trovato il cadavere di una neonata in mezzo ai rifiuti
Websource/Ansa)

Quanto accaduto ieri pomeriggio al centro riciclo rifiuti ‘Cavallari Group‘ di Ancona (Marche) rinnova l’esigenza di istruire i giovani sulla possibilità di dare in adozione i propri piccoli in forma anonima: durante un operazione di riciclo un operaio si è accorto che in messo alla massa di rifiuti presenti sul nastro trasportatore c’era il corpicino senza vita di una neonata. L’uomo ha bloccato in maniera repentina le operazioni di lavoro per andare a controllare che la vista non lo ingannasse e quando si è avvicinato ha avuto conferma dell’atroce accadimento: il corpo della piccola era ancora coperto di placenta e presentava ancora il cordone ombelicale.

In seguito alla truce scoperta, l’operaio ha immediatamente chiamato i carabinieri. Arrivati sul posto, i gendarmi hanno effettuato delle analisi preliminari sul corpo, quindi hanno preso in custodia la piccola salma per portarla in obitorio in vista di un esame autoptico che possa stabilire la causa della morte della bambina. Nel contempo è stata aperta un’indagine dalla Procura di Ancona al fine di stabilire il punto di provenienza del corpo, la ditta infatti si occupa dei rifiuti di Ostra, Fabriano e Castelplanio: l’ipotesi è che i genitori della piccola si siano disfatti della neonata gettandola in un cassonetto e che successivamente questa sia finita al centro di riciclo rifiuti.

Il ritrovamento della neonata al centro di rifiuti di Ancona è solo l’ultimo caso di abbandono finito in tragedia, l’ultimo in Italia si era verificato lo scorso novembre a Musile di Piave (Mestre). In quel caso si trattava del corpo di un bambino, ma le circostanze erano le stesse di quelle verificatesi ieri nelle Marche: il corpo del neonato si trovava in mezzo ad una pila di rifiuti da riciclare con il corpo sporco di placenta e il cordone ombelicale ancora attaccato. Allo stesso modo le indagini era complicate dal fatto che il centro di raccolta si occupava dei rifiuti di diverse zone, il che rende molto difficoltoso scovare la città o il paese d’origine dei genitori rei dell’abbandono.

Luca Scapatello

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