Neonata gettata nella spazzatura, non si da più valore alla vita

 

Neonata nella spazzatura, come un materiale qualsiasi da smaltire. Madre Che valore dai alla vita?
La risposta a questa domanda potrebbe essere molto ambigua e suonare più o meno così: “Dipende, se è della mia vita che si sta parlando, essa ha un immenso valore; se parliamo della vita degli altri, se ne potrebbe discutere per ore. C’è poi da considerare se stiamo discutendo di uno sconosciuto o di un amico …”.
E la vita di una neonata, intanto, finisce in una discarica, come se il suo valore stimato fosse pari a quello del sacchetto dei rifiuti, che ogni sera gettiamo lontano da noi e lasciamo per strada per non curarcene più.
La piccola è stata ritrovata nel contenitore del vetro nei pressi di Venezia, a Musile di Piave precisamente.
Ora il Pm della zona, Elisabetta Spigarelli, ha dato il via alle indagini, cercando, con ogni mezzo, di capire da dove possa provenire il piccolo corpicino esanime.
La bambina era già morta da qualche giorno e avvolta in un sacchetto, ma presentava ancora il cordone ombelicale, che servirà per rintracciare la donna che l’ha partorita, per buttarla via come fosse un rifiuto e null’altro.
Anche il sacchetto che la conteneva potrà essere utile per rintracciarne la provenienza, con l’aiuto di Ecopatè, l’azienda che si occupa dei rifiuti e del loro smaltimento su quel territorio.
Ciò che noi possiamo fare, intanto, è pregare per la vita persa, ma anche per chi ha permesso che accadesse tutto questo.
Possiamo, inoltre, diffondere la notizia e ribadire che tante sono le persone e le associazioni che potrebbero occuparsi del figlio indesiderato di altri.
Nascondere una gravidanza, interromperla o addirittura eliminarne il frutto dopo la nascita non è una soluzione da ipotizzare.
Ogni vita ha un valore ineguagliabile, in ogni istante del suo percorso e in ogni circostanza.
Quella bambina poteva essere adottata da mani amorevoli, sarebbe cresciuta ed avrebbe avuto una vita normale.
Era un’innocentissima anima che non meritava di fare questa fine.
E ogni volta ci si chiede perché non se ne riesce a percepire la responsabilità.

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