The Sun annunciano un nuovo e rivoluzionario progetto per trasmettere la Fede

Il noto gruppo musicale cattolico ha lanciato la splendida notizia di un progetto nato dalla fede nel Signore e il cui obiettivo è quello di testimoniarla e diffonderla a tutti attraverso lo strumento speciale della musica. 

Non una musica liturgica o sacra bensì “mainstream”, nel linguaggio di tanti giovani di oggi tra le cui pieghe spesso di annida il male, mentre in questo caso è l’amore quello che viene portato,

The Sun
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I musicisti del gruppo “The Sun” hanno dato lo splendido annuncio attraverso il sito internet della band, sottolineando la grande gioia che caratterizza questo momento importante della loro carriera. Il lancio cioè di una nuova etichetta discografica di ispirazione cattolica, che pubblicherà il primo singolo già venerdì 14 gennaio, intitolato “La mia legge di attrazione”.

Il progetto ambizioso dei “The Sun”

Il progetto è stato sostenuto e realizzato grazie anche all’apporto di Andrea Marco Ricci, Presidente dell’associazione Note Legali e el Coordinamento delle Associazioni dei Musicisti, oltre che responsabile legale di Garrincha Dischi. “La Fede è sempre stata il minimo comune denominatore della nostra amicizia“, ha spiegato nel comunicato in cui si annuncia l’avvio dell’etichetta il frontman della band Francesco Lorenzi.

Tutto ciò che siamo è vibrazione ed energia. Ognuno di noi è potenzialmente musica, armonia, ritmo: la nostra vita e le nostre scelte compongono in ogni istante uno spartito non solo ideale, ma anche reale”, si legge nel testo, in cui si aggiunge che “alcuni raccolgono e traducono con amore e audacia tale spartito: lo suonano, lo cantano, lo trasmettono”.

Non tutti però ne traggono le stesse conclusioni. “Tra questi, c’è chi decide di farlo non soltanto per se stesso, ma per il bene di molti fratelli, perché avverte in lui l’esigenza di dar lode con arte al primo vero Autore di ogni cosa”. “Questo genere di artisti sente che musica e fede sono essenzialmente inscindibili: per loro sono anime gemelle, comunione di vita, dono celeste, ossigeno, ragion d’essere, forza, futuro”, continuano i musicisti.

Linguaggio moderni per realizzare il comandamento di Gesù

“Si tratta di autori, compositori, musicisti, produttori e tecnici che, seppur molto diversi tra loro, sono accomunati dalla medesima vocazione: amare e servire i fratelli attraverso la musica, perché anche così si realizza il comandamento che ci ha lasciato Gesù: “amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv. 15,12)”.

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Nel messaggio si spiega quindi che il lavoro si origina da una tradizione già consolidata nel tempo, ma che ora ha portato al bisogno di un passo più deciso da parte della band che tanti hanno imparato a conoscere e ad amare nel tempo.

Dando cioè inizio a una vera e proprio casa discografica d’ispirazione cristiana, che permetta cioè di dare una casa a tutti coloro che intendono portare il messaggio evangelico attraverso strumenti moderni e contemporanei, e con gli stessi linguaggi e “la stessa professionalità richiesta per operare negli ambienti mainstream”.

Il nome dell’etichetta che spiega tutto ciò che soggiace al progetto

Il nome dell’etichetta spiega già tutto ciò che soggiace a questo splendido e nobile progetto: “La Gloria”.

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“Lo facciamo perché la musica è uno strumento potente per portare a tutti i Suoi valori, per far sentire la Sua presenza, per dare testimonianza alla Verità, per consolare, per donare parole buone e belle, per accompagnare, per costruire comunità, per pregare, per fare festa, per favorire l’incontro con l’altro. Se anche solo una canzone entrerà in un cuore, sarà un successo per noi“, commenta la band.

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Il frontman Lorenzi e Papa Francesco – photo web source

“Lo facciamo per dare dignità a chi fa musica cristiana, esplicitamente o implicitamente, per radunare i dispersi, per tutelare e dare una collocazione di rilievo a molti artisti e a questa musica in un mondo sempre più globalizzato. Lo facciamo perché non si disperda un patrimonio musicale che è parte della colonna sonora della nostra vita, ma anche storia delle nostre comunità, del nostro cammino di fede”.

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Insomma, “lo facciamo per la Sua Gloria, non per la nostra, non per il profitto. Lui è sempre il centro”

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