Viviamo in un mondo sempre più senza Dio, un mondo che rifiuta la ragione; quella ragione che, attentamente usata, aiuterebbe chiunque a comprendere la verità di Dio e anche alle altre verità annesse, come la distinzione tra il bene e il male morale, l’uguaglianza di natura tra gli esseri umani, l’esistenza di leggi naturali e morali universali (e insopprimibili), il dovere di vivere nel bene e di allontanarsi dal male, la differenza tra uomo e donna, e così via.
La teoria del gender
L’eclissi della ragione genera mostri ed oggi uno dei principali spettri che si aggirano sul pianeta terra è la cosiddetta teoria del gender. Questa teoria, è in realtà una nuova ideologia, dissolvitrice di ogni criterio scientifico ed etico di differenziazione sessuale.
Questa subdola ideologia è stata propagandata per decenni ed ha provocato la bella risposta dei vari Family day nel mondo intero ed anche di molte pubblicazioni scientifiche che l’hanno confutata e demolita per sempre (cfr. Giorgio Carbone, Gender, ESD, 2016).
Al contrario l’ideologia del gender esiste purtroppo e fa danni. Insegnando che ognuno può scegliere la propria sessualità, visto che il sesso biologico sarebbe una cosa totalmente diversa dalla costruzione dell’identità di genere, quest’ultima sola decisiva e determinante.
Quindi non solo un uomo può credersi donna e così amare un altro uomo, ma chiunque può decidere di essere quello che vuole senza altro limite che la propria fantasia e i propri disordinati impulsi. In un’opera di indottrinamento teatrale il giovanissimo protagonista i giorni pari si sente maschio e i giorni dispari si sente femmina, senza alcun problema. Anzi il problema sarebbe in chi trova ciò assurdo e contro-natura.
Ma si sa una volta legittimato il divorzio, è sempre più difficile tenere unita la famiglia. Una volta giustificata l’omosessualità è chiaro che si finisce con il matrimonio gay. E una volta che l’ideologia del gender si è diffusa sarà difficile evitare il travestitismo e la transessualità.
Il gender in Italia
Il settimanale Panorama (n. 2743 del 19 dicembre 2018) si è interessato con competenza alla questione, in sé spaventosa, del cambiamento di sesso da parte di giovani e adolescenti, che sarebbe in forte crescita in tutta Europa, Italia inclusa.
Presentando il dossier, la giornalista Terry Marrocco scrive: “Oggi in Italia sono centinaia: ragazzini, ma anche molte bambine. Non si riconoscono nella propria identità di nascita e quindi iniziano un doloroso percorso di ‘transizione’. A volte, senza conoscere fino in fondo le conseguenze di una scelta che può essere irreversibile” (p. 10).
Vedete cari lettori? Un conto è farsi belli davanti agli amici vantando i propri ideali di tolleranza e apertura mentale, un conto è che nostra figlia vada a vivere con una compagna, o nostro figlio chieda di vestirsi da donna… Che faremmo in quel caso?
Basterebbe questo spaccato dell’attuale situazione giovanile per mettere i brividi. Ma come fanno a decidere su una cosa così grave e complessa dei minorenni che non hanno per la legge neppure l’età per sposarsi, guidare la macchina o votare? Non c’è il pericolo che siano succubi di genitori piuttosto patologici che li indirizzano verso il sesso di loro gradimento? D’altra parte, se i genitori con l’aborto possono decidere di sopprimere il figlio nei suoi primi mesi di vita, potranno anche deciderne il sesso: chi può il più, può il meno.
Cosa ci attende
Racconta la Marocco che in una scuola di Roma, un bambino di 7 anni vuole a tutti i costi essere trattato come una bambina, con un nome femminile. “Negli Stati Uniti si stima che 150 mila adolescenti si identifichino come transgender. In Italia i numeri sono più contenuti: più di 300 i casi presi in carico dalle strutture pubbliche, ma la cifra è sottostimata”, destinata, secondo il mio modestissimo parere, a crescere rapidamente nei prossimi decenni. Se un bambino vivrà con 2 padri o con 2 madri, come potrà cogliere il senso della complementarietà affettiva e sessuale? La sociologa Daniela Danna, citata da Panorama, afferma che “200 ragazze che a 17 anni volevano cambiare sesso a 22 sono tornate indietro”. Ma si può cambiare sesso a piacimento, fare itinerari di transizione e poi magari tornare indietro come se si trattasse di vestiti o di maschere da indossare e dismettere?
In ogni caso, la scienza senza coscienza ha prodotto negli ultimi anni dei farmaci per bloccare la pubertà già prima dell’adolescenza e del pieno sviluppo, e l’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, ne avrebbe autorizzato il commercio in Italia.
Ovviamente i mass media battono cassa anche su questi fenomeni assurdi e pazzeschi e così in America ci sono già delle serie tv sui giovani trans. Ma è tutta la cultura egemone che pare succube nei confronti dell’omosessualità la quale, ovviamente, favorisce ogni forma alternativa di sessualità, incluso il gender fluid, cioè l’essere tutto e niente.
Lo stesso acronimo LGBT dopo lesbo e gay, parla di bisessualità e transessualità, quindi è una sorta di movimento composito che ha come scopo di fondo quello di soffocare la sessualità comune e naturale all’interno di una pan-sessualità senza limiti di nessun tipo.
Tutti i cristiani e tutte le persone di buon senso debbono informarsi e formarsi per combattere oggi in difesa della vita, della famiglia, del matrimonio, della procreazione e del valore unico e incomparabile della paternità e della maternità.
Antonio Fiori