Suor Marie Claire Agano, uccisa brutalmente da chi stava aiutando

 

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L’appello lanciato da Papa Bergoglio per la salvaguardia dei Cristiani perseguitati è un argomento di discussione inerente alla quotidianità che interessa milioni di persone in giro per il mondo, il messaggio che lascia trapelare è semplice: “Non si può essere perseguitati solo perché di fede diversa”, e pone in risalto una triste condizione che non nasce nei nostri giorni ma poggia le sue radici in tempi lontani.

 

Da un indagine statistica effettuata dall’Agenzia Fides risulta che negli ultimi 15 anni (dal 2000 al 2015) ben 396 operatori pastorali sono stati uccisi per questioni di culto, tra cui 5 vescovi. L’indagine si basa sull’osservazione di quattro continenti (Asia, Africa, Sud America e l’Europa) ed assegna per il settimo anno di seguito il triste primato per numero di sacerdoti uccisi al Sud America (otto operatori pastorali uccisi) seguito da Asia, Africa ed Europa.

 

Sebbene il primato spetti all’America, oggi vi parliamo di una morte, l’ultima in ordine di tempo, avvenuta in Africa, più precisamente a Bukavu (Congo): il 29 novembre Suor Marie Claire Agano, appartenente alla congregazione religiosa delle Francescane di Cristo Re, è stata brutalmente assassinata nel suo ufficio.

 

Oggi, ad una settimana di distanza dall’omicidio (femminicidio se proprio volete sottilizzare), la polizia locale non ha idea di chi sia stato ad uccidere Suor Marie, ne di quali fossero le motivazioni che lo abbiano indotto a farlo: secondo gli investigatori dalla scena del delitto emergerebbe una dinamica di un omicidio non premeditato, l’aggressore sarebbe stato un rapinatore che innervosito da qualche atteggiamento della vittima avrebbe utilizzato l’arma bianca (probabilmente un coltello) per divincolarsi e scappare dal luogo del furto.

 

Se l’ipotesi degli investigatori si dovesse rivelare corretta anche la motivazione religiosa (e dunque la persecuzione a cui facevamo riferimento prima) non sussisterebbe, eppure sono in molti quelli che sostengono che si voglia coprire il movente dell’assassinio per non inasprire ulteriormente una situazione già a rischio crisi continua. Qualunque sia la verità celata da questa ennesima morte insensata, i fatti ci dicono che con Suor Marie se ne va un altra donna che ha riposto la sua vita nel Vangelo per aiutare i bisognosi e che per svolgere questo compito gravoso è stata uccisa da qualcuno che cercava di aiutare.

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