Suor Elena Tuccitto:” lottavo per l’oro, ora per la vita eterna”

“Quando io ho vinto la coppa del mondo, mi sono trovata sopra quel podio, avevo alzato le braccia, c’era un palazzetto … Quando sono scesa, ho sentito il vuoto. Ho detto: tutto qui?”.

Suor Elena dal Kimono ai voti

Sono le parole di Elena Tuccitto, della provincia di Arezzo, ex campionessa di Karate e ormai Suora da diversi anni.
Il 7 Ottobre del 1993, Elena aveva raggiunto il suo apice, nella carriera sportiva, che tanto aveva rincorso. “Avevo il mio lavoro di insegnante di educazione fisica a scuola, avevo una palestra, avevo un bel giro, e credevo che la mia vita fosse realizzata. Però, negli occhi di mia sorella avevo trovato un’altra risposta … E allora ti dici ‘io la pace ce l’ho, quando vivo in quella dimensione’.”.

La sorella, proprio quel giorno, le aveva ricordato di pregare Maria, essendo la ricorrenza della Madonna del Rosario. “Con lei facevo pellegrinaggi a Lourdes, a Medjugorje, dove sperimentavo il riempimento di un vuoto che il mondo non riusciva a colmare. E lì che ho conosciuto la mia Fraternità, questa comunità meravigliosa”.

Suor Elena Tuccitto, l’incontro con la Fraternità Betania

E per quella comunità, la Fraternità Betania ha, poi, lascito tutto.
Elena era cresciuta in una famiglia molto credente, aveva degli zii sacerdoti e una zia Suora, morta in concetto di santità, ma sua sorella fu fondamentale per quella sua scelta: “C’è un angelo particolare che è Giovanna, mia sorella con sindrome di Down, più giovane di tre anni, creata per amare, è lei che in casa ha fatto sempre da collante.

Per molti avere un familiare diversamente abile potrebbe sembrare una disgrazia, invece vorrei testimoniare che è una grazia enorme starci accanto, perché essi insegnano l’essenzialità della vita e ciò che di più bello si possa desiderare e cioè di vivere in una dimensione di amore, di gioia, di pace, caratterizzata dal dono gratuito di sé nonostante tutto e tutti. Essendo molto devota alla Madonna, mi ha insegnato ad apprezzare la preghiera attraverso il Rosario e la Santa Messa”.

La partenza per la missione in Brasile

La Fraternità Betania è stata riconosciuta dalla Chiesa nel 1998 ed ora è un Istituto di vita consacrata. Padre Pancrazio ne è il fondatore. “Ho conosciuto giovani che donavano la loro vita. Seguirli è stata una scelta molto sofferta. Ho impiegato quattro anni prima di decidermi, di lasciare tutto, perché comunque ero veramente coinvolta sentimentalmente e con il lavoro. C’era un’attività messa in piedi insieme e c’era anche una sorella che non volevo lasciare, perché nei miei pensieri lei sarebbe stata sempre con me. Dio mi ha dato tanta forza nel dirmi ‘lascia tutto, io ti dono il centuplo, a lei ci penso io, alla tua famiglia ci penso io’, così sono partita e non sono più tornata”.

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Suor Elena è stata molto tempo in Brasile ed è ora nuovamente in Italia, come responsabile del Segretariato delle Missioni della Fraternità, diffuse in tutto il mondo. Oggi, lavora per raccogliere fondi per la Fondazione Betania O.N.L.U.S, per il “ Progetto Brasile”, in particolare.
Il progetto è rivolto a sostenere i bambini e i giovani, fino ai 18 anni, con gravi difficoltà familiari. Il prossimo l’obiettivo è di costruire una scuola elementare, media e superiore e di accompagnarli fino all’inserimento del mondo del lavoro.

Antonella Sanicanti

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