Suor Anna Moes: “L’Angelo custode mi ha sempre protetta, è stato tutto per me”

La mistica Anna Moes è vissuta nel XIX secolo: la sua vita è stata caratterizzata da molte sofferenze, superate grazie al costante supporto del suo Angelo custode.

Angelo custode
Angelo custode (photo websource)

La testimonianza della mistica Suor Anna Moes si incentra sul ruolo salvifico e protettivo degli Angeli. In particolar modo, la mistica non ha mai nascosto l’operato del suo Angelo custode che la istruì e la guidò sin dai primi anni della sua vita. La sua testimonianza è raccolta nelle note autobiografiche che la mistica inviò al suo padre spirituale, nonché suo confessore, J. P. Barthel, al quale scrisse: “L’amore e venerazione degli Angeli mi furono trasmessi nel cuore sin dalla tenera età”.

Suor Anna Moes: il supporto angelico per superare le sofferenze

La mistica Anna Moes nacque nel 1832 a Bous (Lussemburgo). Durante la sua vita le furono inflitte numerose sofferenze: sia fisiche che morali. Sappiamo infatti che, dopo essersi ritirata nel monastero da lei stessa fondato, il monastero di Limpertsberg, fu dapprima disconosciuta e poi riabilitata a seguito di un lunghissimo processo ecclesiastico. Ma Suor Anna non ha mai gettato la spugna, forte di quell’aiuto angelico da lei sempre testimoniato, ha superato ogni tipo di difficoltà.

Suor Anna e la contemplazione

All’interno delle sue note autobiografiche, la mistica parlò della sua contemplazione nei confronti degli Angeli: “La mia contemplazione per loro è continua, passano pochi attimi nei quali non penso e non parlo con loro”. Suor Anna scrisse inoltre di non intraprendere mai nuove opere, prima di aver chiesto l’aiuto dei cari Angeli. Inoltre, la sua costante devozione la portò, un giorno a settimana, a venerarli in maniera particolare: ” Lo stesso giorno ricevo in loro onore la Santa Comunione“.

L’importanza dell’Angelo custode

Ma fu il suo Angelo Custode a prendersi cura di lei, in particolar modo, per tutta la sua vita. C’è un’espressione, particolarmente toccante, all’interno dei suoi scritti, che ci dà l’idea di quanto la protezione angelica sia stata importante per lei: “Un padre ed una madre non possono prendersi più cura del loro figlio, di quanto non abbia fatto la mia guida, l’Angelo custode, con me”. Il parallelismo con la protezione dei genitori è, in tal senso, emblematico: chi più dei genitori può prendersi cura di noi? La risposta è nella testimonianza di Suor Anna.

Sempre al suo fianco

La mistica, con le sue parole, ci va venire a conoscenza della concreta opera che il suo Angelo custode, offrì nei suoi confronti: “Quando ero malata allora mi curava, ero stanca, allora mi rafforzava. Quando ero triste e afflitta allora mi consolava. Ero abbandonata, allora mi regalava la sua dolce presenza“.

Angelo custode
Angelo custode (photo Pixabay)

La profezia angelica

Durante la sua travagliata vita, la mistica conobbe la via del dolore, tanto da ricevere nel suo corpo, i segni della Passione di Nostro Signore. Tutto ciò fu, in qualche modo, profetizzato a Suor Anna, quando nell’ottobre del 1833 un Angelo le comparve. Questi le disse, mostrandole il Cuore avvolto dalla Corona di Spine, che il Signore l’aveva scelta per partecipare alle sofferenze che gli vengono inflitte da persone empie nella sua Santa Chiesa. Ma, allo stesso tempo, l’Angelo la confortò e le disse di non temere perché il Signore le avrebbe mandato queste sofferenze, ma mai le avrebbe negato il suo aiuto. (fonte: Aleteia)

Fabio Amicosante

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