La tragedia del Mottarone ha colpito l’Italia intera e anche il Santo Padre ha voluto far sentire la sua vicinanza. Nelle mentre dalle indagini, emergono nuovi elementi.
In un telegramma, indirizzato alla Diocesi di Novara, Francesco ha espresso il suo dolore e prega per coloro che non ci sono più. Intanto, continuano le indagini per capire la dinamica dell’incidente.
14 vite spezzate da una tragica fatalità e un bambino che, invece, lotta fra la vita e la morte, segno di quella speranza che non muore mai. La tragedia della funivia di Stresa ha lasciato con il cuore spezzato un Paese intero e colpito il cuore di molti.
Già la CEI, con un messaggio del Cardinal Bassetti, aveva espresso la sua preghiera alla famiglia delle vittime, ora anche Papa Francesco è vicino sia alle famiglie di coloro che non ci sono più, ma soprattutto al piccolo Eitan, il bambino di 5 anni sopravvissuto allo schianto perché protetto dall’abbraccio di suo padre.
Nel telegramma, a firma del Cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e indirizzato a Monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, “Papa Francesco” – si legge – “ha appreso con grande dolore la notizia del drammatico incidente. Esprime così il suo cordoglio, assicura la sua preghiera per gli scomparsi e per chi li piange, si stringe intorno a chi soffre mentre implora dal Signore il conforto per chi è nella prova e offre infine la sua benedizione”.
Il Santo Padre è commosso “le tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato” ed è vicino alle famiglie, alla comunità locale, alla Diocesi di Novara e soprattutto al piccolo sopravvissuto. Francesco continua a seguire gli sviluppi della vicenda, rimanendo unito nella preghiera.
Al cordoglio di Papa Francesco si affianca, però, la prosecuzione delle indagini. Al centro dell’inchiesta ci sono solo due certezze: il cavo di traino tranciato e la mancata attivazione del sistema frenante di sicurezza. Tante sono le informazioni da valutare, fra cui anche quella che, sabato, la funivia aveva avuto un guasto con blocco di mezz’ora dell’impianto.
All’esame degli investigatori c’è, anche, il video di pochi secondi registrato dalla telecamera di sorveglianza collocata nella stazione di monte, che mostra l’accaduto. Le indagini proseguono per accertare le cause della morte di 14 persone che erano lì solo per trascorrere una giornata in tranquillità e relax.
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ROSALIA GIGLIANO
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