Atto di Abbandono a Gesù di Don Dolindo: una straordinaria via di uscita nella prova

Una preghiera illuminante con le parole ricevute da Gesù stesso durante un’esperienza mistica. Don Dolindo Ruotolo prega insieme con noi.

In un momento difficile come quello che stiamo vivendo adesso a causa del Covid, affidiamoci come Don Dolindo, completamente a Gesù.

Atto di Abbandono a Gesù di Don Dolindo
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Don Dolindo e il suo affidamento a Gesù

La preghiera è quel qualcosa che ci avvicina sempre di più a Cristo, ci fa sentire la sua presenza accanto a noi, in particolare durante i momenti difficili della nostra vita. In una sua esperienza mistica, don Dolindo Ruotolo, sacerdote mistico napoletano, più volte ha parlato con Gesù e da Lui ne ha ricevuto grazie e consolazioni.

Don Dolindo era un sacerdote napoletano, quinto di 11 figli e discendente di una nobile famiglia napoletana. Dopo la sua ordinazione sacerdotale, chiese di esser inviato come missionario in Cina nel 1903, ma senza successo. Fu nominato professore dei chierici della Scuola Apostolica e maestro di canto gregoriano. Per un breve periodo si trasferì a Taranto e poi al seminario di Molfetta, dove insegnò e lavorò per la riforma del seminario stesso.

Più volte era stato accusato ingiustamente di essere un eretico, tanto da esser sospeso dalla sua attività pastorale e costretto a sottoporsi a perizia psichiatrica, dalla quale risultò perfettamente sano di mente. Fu anche sottoposto a un esorcismo, ma nonostante tutto, mai ha negato la sua fede in Cristo e mai ha sentito venir meno la sua presenza accanto a lui.

Don Dolino si è sempre abbandonato fra le Sue braccia, specialmente nei momenti più difficili della sua vita. Per questo, proprio da una sua esperienza mistica con Gesù, sono sgorgate dal suo cuore queste parole. Una preghiera rigenerante, un vero e proprio atto di affidamento e di abbandono totale a Gesù. In questo difficile momento storico che stiamo vivendo, recitiamola anche noi.

Atto di Abbandono a Gesù di Don Dolindo
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L’atto di abbandono a Gesù di Don Dolindo Ruotolo

Gesù alle anime:

– Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, cieco, completo abbandono in me, produce l’effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose.

Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi, e cambiare così l’agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell’anima, stornare il pensiero dalla tribolazione, e rimettersi a me perché io solo vi faccia trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, nell’altra riva.

Quello che vi sconvolge e vi fa un male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo ed il volere ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge.

“Pregate Gesù nel dolore”

Quante cose io opero quando l’anima, tanto nelle sue necessità spirituali quanto in quelle materiali, si volge a me, mi guarda, e dicendomi: “pensaci tu”, chiude gli occhi e riposa! Avete poche grazie quando vi assillate per produrle, ne avete moltissime quando la preghiera è affidamento pieno a me.

Voi nel dolore pregate perché io operi, ma perché io operi come voi credete… Non vi rivolgete a me, ma volete voi che io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma, che gliela suggeriscono. Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: “Sia santificato il tuo nome”, cioè sii glorificato in questa mia necessità; “venga il tuo regno”, cioè tutto concorra al tuo regno in noi e nel mondo; “sia fatta la tua volontà”, ossia pensaci Tu.

Se mi dite davvero: “sia fatta la tua volontà”, che è lo stesso che dire: “pensaci tu”, io intervengo con tutta la mia onnipotenza, e risolvo le situazioni più chiuse. Ecco, tu vedi che il malanno incalza invece di decadere?

Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: “Sia fatta la tua volontà, pensaci tu”. Ti dico che io ci penso, che intervengo come medico, e compio anche un miracolo quando occorre. Tu vedi che l’infermo peggiora? Non ti sconvolgere, ma chiudi gli occhi e di’: “Pensaci tu”. Ti dico che io ci penso.

“O Gesù, pensaci tu”

E’ contro l’abbandono la preoccupazione, l’agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto. E’ come la confusione che portano i fanciulli, che pretendono che la mamma pensi alle loro necessità, e vogliono pensarci essi, intralciando con le loro idee e le loro fisime infantili il suo lavoro.

Ci penso solo quando chiudete gli occhi. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, confidando solo negli uomini. Voi siete insonni, voi volete tutto valutare, tutto scrutare, a tutto pensare, e vi abbandonate così alle forze umane, o peggio agli uomini, confidando nel loro intervento.

E’ questo che intralcia le mie parole e le mie vedute. Oh, come io desidero da voi questo abbandono per beneficarvi, e come mi accoro nel vedervi agitati! Satana tende proprio a questo: ad agitarvi per sottrarvi alla mia azione e gettarvi in preda delle iniziative umane. Confidate perciò in me solo, riposate in me, abbandonatevi a me in tutto.

Io faccio miracoli in proporzione del pieno abbandono in me, e del nessuno pensiero di voi; io spargo tesori di grazie quando voi siete nella piena povertà! Se avete vostre risorse, anche in poco, o, se le cercate, siete nel campo naturale, e seguite quindi il percorso naturale delle cose, che è spesso intralciato da Satana. Nessun ragionatore o ponderatore ha fatto miracoli, neppure fra i Santi.

Opera divinamente chi si abbandona a Dio.

“Gesù non ci abbandona”

Quando vedi che le cose si complicano, di’ con gli occhi dell’anima chiusi: “Gesù, pensaci tu”.

E distràiti, perché la tua mente è acuta….. e per te è difficile vedere il male. Confida in me spesso, distraendoti da te stesso. Fa’ così per tutte le tue necessità. Fate così tutti, e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio amore. Io ci penserò ve lo assicuro.

Pregate sempre con questa disposizione di abbandono, e ne avrete grande pace e grande frutto, anche quando io vi faccio la grazia dell’immolazione di riparazione e di amore che impone la sofferenza. Ti sembra impossibile? Chiudi gli occhi e di’ con tutta l’anima: “Gesù pensaci tu”. Non temere ci penso io.

E tu benedirai il mio nome umiliandoti. Mille preghiere non valgono un atto solo di fiducioso abbandono: ricordatelo bene. Non c’è novena più efficace di questa: O Gesù m’abbandono in Te, pensaci tu!”. Amen. 

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