La Stele venne inaugurata con una cerimonia che per quel periodo storico fu assolutamente spettacolare.
La stele si trova all’ingresso del porto di Messina, sul cinquecentesco Forte del Santissimo Salvatore del braccio di San Raineri. Questa rimanda alla speciale e importante devozione alla Madonna della Lettera, che da Messina si è poi diffusa ampiamente in tutta la Sicilia e in particolare in alcuni centri come Palmi e Finale.
La stele venne innalzata per volontà dell’arcivescovo Angelo Paino, e la sua struttura occupa l’estrema punta della lingua phari, o falce, dell’ansa portuale. Si tratta dell’ultimo baluardo del sistema di fortificazioni realizzato nel 1546 dall’imperatore Carlo V, e lì vi era infatti già documentata una primitiva Torre di Sant’Anna.
L’opera fu progettata e realizzata da Francesco Barbaro. Sull’estremità superiore si trova la statua della vergine, opera dello scultore Tore Edmondo Calabrò. La consacrazione e l’inaugurazione del monumento avvenne il 12 agosto 1934 per mano dell’arcivescovo.
Grazie a uno speciale impianto radio ad onde ultracorte, messo a punto nientemeno che da Guglielmo Marconi, l’inventore della radio, nello stesso pomeriggio il monumento venne anche benedetto ed illuminato da Papa Pio XI in collegamento da Castelgandolfo. Un evento assolutamente sensazionale per l’epoca, che venne narrato con dovizia di dettagli, ad esempio, dal quotidiano “The Times di Londra” nel numero del 12 settembre 1934.
Si tratta di un’alta stele di sezione ottagonale, rastremata verso l’alto con il basamento a campana, che all’altezza dello stellario posto in capo alla Vergine Maria conta un’altezza di circa ottanta metri rispetto all’acqua.
Nella sommità si trova invece il piccolo basamento marmoreo sul quale poggia un globo che forma un tutt’uno con la statua della Madonna della Lettera riprodotta in bronzo dorato e alta sette metri. La Vergine, nella sua raffigurazione, benedice con la mano destra mentre invece con la mano sinistra regge la lettera consegnata all’Ambasceria Messinese.
Sulla parete circolare del bastione, infine, a caratteri cubitali è riprodotto in lingua latina il testo del saluto rivolto dalla Vergine agli Ambasciatori e alla città tutta: Vos et ipsam Civitatem benedicimus. Vale a dire, “Benediciamo voi e la vostra Città”. Una copia di questa statua, in scala e in cristallo, venne regalata al Papa subito dopo la sua inaugurazione.
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Pio XII la restituì alla città, che ora la custodisce presso la biblioteca Painiana del Seminario arcivescovile “San Pio X” di Giostra. Dopo i terribili danneggiamenti dovuti ai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la stele fu prontamente restaurata, e Pio XII realizzò il 14 agosto 1947 una nuova cerimonia d’inaugurazione, analoga alla prima avvenuta decenni indietro.
Giovanni Bernardi
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