Spallanzani, il grido dell’infermiere ateo: “Se c’è un Dio, intervenga!”

Padre Gerardo Rodriguez ha raccontato come all’interno dell’ospedale Spallanzani la santità pervada tutti gli operatori, anche chi non crede.

Infermiere stanco
photo web source – archivio

Proprio un infermiere ateo ha chiesto al Sacerdote di pregare Dio affinché intervenga e aiuti medici e pazienti a superare questa dannata pandemia.

Padre Gerardo racconta la vita allo Spallanzani

In un’intervista concessa ad ‘Aleteia’, Padre Gerardo Rodriguez ha raccontato come vivono quotidianamente medici e infermieri allo Spallanzani di Roma. L’ospedale è stato il primo ad accogliere in Italia persone affette dal Covid-19 e se in un primo momento sembrava che l’epidemia fosse stata tenuta sotto controllo, con il passare delle settimane è stato chiaro che non era così. L’esperienza del personale sanitario è la stessa che vivono i colleghi nelle altre strutture dedicate al Covid-19 nel resto del Paese. I pazienti arrivano con problemi respiratori e rischiano di morire all’improvviso.

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La tensione tra i medici ed il resto del personale è alta. Sono costretti a turni di lavoro di 12 ore, senza la certezza di riuscire a salvare qualcuno o di riuscire ad evitare il contagio. Lo sottolinea il sacerdote che in queste settimane gira senza sosta tra i reparti per dare una mano: “In quest’epoca di pandemia, il personale ha bisogno di un sostegno maggiore. È stanco, fa orari interminabili, va a casa con la sensazione che il lavoro non finisca ed è preoccupato all’idea di potersi contagiare. E allora bisogna dare una parola di conforto: ‘Come stai?’, ‘Stai lavorando bene’, ‘Come ti senti oggi?’ Sono i miei colleghi della vita quotidiana. Il malato va e viene, il personale resta”.

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L’infermiere ateo chiede aiuto a Dio

Un episodio in particolare, avvenuto in prossimità della Pasqua, ha fatto capire a Padre Gerardo come in quell’ospedale operasse lo Spirito Santo. Un infermiere non credente gli si è avvicinato per la prima volta da quando era cominciata l’epidemia e gli ha detto: “Le ho già detto una volta che non credo in Dio, ma in questo momento ho una sensazione molto strana, vedo che questa cosa (il virus) non può essere risolta solo dall’essere umano. Se c’è qualcosa, questo qualcosa dovrà intervenire perché non ce la facciamo più, io non ce la faccio più. In qualche modo invidio la fede di molte persone, perché le sostiene”.

Il Sacerdote lo ha guardato negli occhi e gli ha detto: “L’importante è che Dio crede in te, porta questo nel cuore”. Frastornato da quelle parole, l’uomo gli ha chiesto conferma e Padre Gerardo con voce sicura gli ha ribadito: “Sì, il mio Dio crede in te”. Dopo aver raccontato questo aneddoto, il religioso spiega che a suo avviso si tratta della dimostrazione di come Dio operi nell’ospedale. Infatti a riguardo ha detto: “Credo che la santità passi non solo attraverso le persone che credono che Dio esista; ma anche attraverso quelle che stanno donando il proprio tempo, la propria vita, l’impegno, l’attività, l’energia”.

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Luca Scapatello

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