Coronavirus: l’importanza di Don Giovanni all’ospedale di Milano

Coronavirus: la costante presenza di Don Giovanni Musazzi all’ospedale Sacco di Milano si sta dimostrando fondamentale per i pazienti e per il personale sanitario.

Sacerdote in ospedale
Sacerdote in ospedale (websource)

Con la sua costante presenza nelle corsie dell’ospedale milanese, Don Giovanni Musazzi porta conforto, speranza e preghiera ai pazienti contagiati dal Coronavirus. L’ospedale Luigi Sacco, in prima linea nella lotta al CoVid-19 può così ricevere costantemente la presenza del “volto della speranza”. Dice infatti Don Giovanni, le cui parole sono riportate da Alteia: “Sono un ospite, che testimonia con la sua presenza che Dio c’è”. La presenza è infatti un aspetto fondamentale per i pazienti dell’ospedale, che, come sappiamo, non hanno possibilità di ricevere visite dai propri cari. Con determinazione, e con le giuste precauzioni, Don Giovanni si rivela una presenza fondamentale.

Coronavirus, la testimonianza di Don Giovanni

Quella raccontata da Don Giovanni è una vera e propria testimonianza di quanto Dio non abbandona chi soffre e l’episodio della donna in reparto scoppiata in lacrime fa riflettere. Come riporta Alteia, infatti, il Sacerdote ha raccontato della presenza di una donna affetta da polmonite causata da CoVid-19, la quale dopo averlo visto far visita agli ammalati, si è messa a piangere. Lo stesso è accaduto per la sua compagna di stanza, che è stata letteralmente assorta dalla presenza di Dio e, commossa, è scoppiata in lacrime.

Le visite di Don Giovanni

Ci si chiede dunque in che modo il Sacerdote effettui le visite al Luigi Sacco di Milano. È lo stesso Don Giovanni a raccontare la sua esperienza nelle corsie dell’ospedale, testimoniando di come si fermi per circa due o al massimo tre minuti, per dare la comunione e, in seguito, l’assoluzione generale. Ma ciò che ci porta ancora una volta alla riflessione è la reazione di molti pazienti, alcuni dei quali gli hanno esplicitamente chiesto di “Non smettere di venire”, perché la presenza di Dio, in quei reparti, è fondamentale.

L’adorazione eucaristica

I turni, per il personale sanitario del Sacco (come in tutta la Penisola d’altronde) sono sfiancanti. Si parla di 12-13 ore di lavoro, con soste limitatissime e con la parola “ferie” quasi dimenticata nei vocabolari dei medici. In questa difficile situazione, la figura del Sacerdote è di fondamentale importanza. Don Giovanni infatti, aiutato da Don Mauro Carnelli, fa spesso visita anche ai medici. Anche il personale sanitario sente il bisogno di incontrare una figura così rasserenante. Dal momento che le Sante Messe nella cappella sono state sospese, per l’ospedale diventa un punto di riferimento importante l’adorazione eucaristica, con i seguenti orari 8-9 e 11,30-12,30.

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Fabio Amicosante

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