Suor Rita: il suo progetto per ridare dignità e fiducia alle donne

A Caserta, suor Rita ha fondato la “Casa di Rut” per accogliere ragazze, donne che fuggono dalla violenza e dalla schiavitù e da ogni condizione che toglie loro la dignità.

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photo web source: casertaweb.com

Con loro, cerca di intraprendere un percorso di particolare recupero, ponendo al centro la “sorellanza”.

Papa Francesco: “L’umanità è ferita dalla violenza sulle donne”

L’umanità è ferita da questa violenza. Donne offese, maltrattate, violentate, indotte a prostituirsi”. Parole forti quelle che il Santo Padre ha tweettato il 25 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. La Chiesa è in campo, sotto differenti aspetti, per aiutare tutte le donne che a lei si rivolgono.

Donne sfruttate, costrette a lasciare il loro paese d’origine per prostituirsi, donne che vengono usate e sfruttate, nei modi più abbietti.

Suor Rita: salvare le ragazze dallo sfruttamento

A Caserta, Suor Rita e la sua “Casa di Rut, accoglie tante giovani donne che scelgono la via della libertà, la via del ritorno alla normalità, allontanandosi da quegli uomini che, invece, cercano solo di sfruttarle. Il monito del Papa è all’impegno a fare di più per la dignità della donna: e questo, è quello che Suor Rita cerca di fare per tutte loro.

Suor Rita Giaretta, dell’ordine delle Orsoline, ne ha incontrate tante di ragazze a Caserta e nei suoi dintorni. Ragazze sfruttate, violentate, costrette a prostituirsi per riscattare chissà quali condizioni stabilite nel loro paese d’origine. Per loro ha sentito di dover far qualcosa di concreto, a partire dal costruire un luogo che desse loro rifugio. Nasce così “la Casa di Rut”.

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“Unire le forze. La Chiesa può fare molto di più”

Dovremmo veramente unire le forze, non solo noi donne, ma anche gli uomini devono avere più coraggio, interrogarsi e chiedersi il perché della violenza. E dovremmo molto di più impegnarci come società civile: la politica, le istituzioni, la scuola, la famiglia, la Chiesa devono fare molto e molto di più.

Io credo che ci sia da abitare tutto lo spazio della prevenzione, tutto lo spazio della sensibilizzazione, tutto lo spazio culturale per incidere” – commenta Suor Rita.

La donna che subisce violenza viene umiliata profondamente quindi arriva a perdere la stima di sé, la fiducia, non si sente amata, non si sente amabile, ha questo senso di umiliazione profonda. C’è tutto un cammino da fare, è importante l’ascolto, importante è trovare delle reti, importantissimi sono i centri antiviolenza […]

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Bisogna, quindi, attuare un riscatto di 360 gradi, a partire dal sentirsi bene con se stessa e con le altre donne” – continua nel suo racconto, Suor Rita.

Suor Rita e la sorellanza: “A Roma sperimentiamo l’amore e la fiducia vicendevole”

E, sulla base di questo, oggi Suor Rita, ha introdotto una nuova e particolare esperienza per le sue ragazze: quella della “Sorellanza”: “Dobbiamo arrivare a sperimentare che insieme non c’è più la vittima, non c’è più chi ti aiuta, non c’è più il benefattore, non c’è più l’assistenzialismo, ma siamo donne insieme che possiamo dare luogo, vivere insieme uno spazio”.

Si tratta di un piccolo appartamento a Roma: “Grazie alla parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, un appartamento al sesto piano ci è stato donato. E’ bellissimo, quasi un invito a sollevarci, ad alzarci, a guardare in alto” – continua.

Una convivenza, un invito a stare insieme, a sentirsi vere e proprie sorelle, a raccontarsi le proprie esperienze che siano brutte o belle, a farsi coraggio e a sorreggersi l’una con l’altra: “A condividere questo con me c’è un’altra consorella, poi una mamma con bambino e un’altra ragazza che, in passato, ha vissuto un’esperienza di violenza.

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Oggi, proprio grazie a questo cammino di recupero, di restituzione di dignità, vogliono anche contribuire a diventare testimonianza, perché non ci sia più questa violenza sulle donne, lo vogliono gridare, lo vogliono dire insieme a noi” – conclude Suor Rita.

Per Suor Rita, ecco cosa vuol dire essere “sorelle”

Esser sorelle non solo di carne e di DNA, ma anche sorelle che si incontrano durante un cammino. Un cammino ed un percorso che ti restituiscono la dignità e che permette di incontrare persone che veramente ti vogliono bene.

Questo è l’intento di Suor Rita: sorelle, consorelle, sorellanza. Tutte unite dallo scopo di stare insieme e sentirsi un’unica e grande famiglia.

Fonte: vaticannews.va

ROSALIA GIGLIANO

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