A soli 9 anni frequenta l’università, dimostrerò al mondo l’esistenza di Dio

 

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La genialità è una connotazione che nasce con il soggetto, sono poche le persone che si possono fregiare di abilità fuori dal comune e non vi è dubbio che in questi casi vi sia un progetto divino particolare.

 

Questo breve preambolo, per quanto scontato, ci serve per introdurre la storia del piccolo William Maillis: figlio di un pastore ortodosso nato in Pennsylvania, questo piccolo genio riconosceva i numeri a 6 mesi, ha cominciato a produrre frasi complete a soli 7 mesi ed a soli due anni era capace di leggere, scrivere e fare le moltiplicazioni. Uno sviluppo rapidissimo che lo ha portato a padroneggiare due lingue (inglese e greco) a 5 anni, a conoscere la geometria a 6 ed a sviluppare complessi problemi di trigonometria a 7 anni.

 

Risulta lapalissiano come William sia un soggetto fuori dal comune, i genitori hanno sempre creduto nelle sue abilità e quando fu respinto dalla scuola materna per aver sbagliato il test, non hanno perso questa convinzione consci delle abilità del figlio. Il suo genio era stato soffocato da una tipologia di esercizio schematica ed asfissiante, questa era la loro convinzione, così, si sono decisi ad andare da uno psicologo del Community College di Allegheny (Pennsylvania) specializzato in piccoli geni, il test con lo psicologo è andato alla grande confermando la genialità del bambino.

 

Adesso, a soli 9 anni, William fa parte del college (il corrispettivo delle nostre università) e studia astrofisica con l’intento di dimostrare l’esistenza di Dio: “Vuole dimostrare a tutti che Dio esiste, perché solo una forza esterna potrebbe essere in grado di dar vita al cosmo”, spiega il padre e per questo motivo sta cercando in tutti i modi di approfondire le conoscenze di Fisica e Matematica al solo scopo di dimostrare che le teorie di Einstein e Hawking sono errate, la sua convinzione è che l’universo non possa essersi creato dal nulla ma che una forza esterna abbia plasmato il tutto.

 

Il padre, sacerdote Greco-Ortodosso, è orgoglioso delle qualità del figlio e della sua volontà di creare una teoria alternativa sulla nascita dell’Universo, per questo quotidianamente lo stimola ma lo tiene con i piedi per terra in modo tale che riesca a conseguire le propria ambizioni dicendogli: “Dio ti ha dato un dono. La cosa peggiore sarebbe respingerlo e non usarlo per migliorare il mondo”.

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