Nota blogger e scrittrice, prima ancora dottoressa e psicologa, cattolica e molto vicina al Popolo della Famiglia, Silvana De Mari ci parla del Santo Rosario.
Silvana de Mari ci propone, in particolare, un nuovo modo per recitarlo, cercando di concentrarci su quello che stiamo pronunciando.
Cominciamo col dare il giusto peso alle parole che diciamo nel Credo iniziale, nel Pater, nelle tre Ave, dedicate alle tre virtù teologali -fede, speranza e carità- per poi “partire” con la preghiera di Fatima e le decine del Santo Rosario.
“Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’Inferno, porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia. Amen”, queste le parole che la Vergine Maria, a Fatima, affidò ai pastorelli.
Intanto, però -ci consiglia Silvana De Mari- si cammina e si visualizza ciò che stiamo dicendo nella preghiera, nei Misteri, e chiedendo nelle nostre intenzioni: Maria, Gesù, noi stessi tra le loro braccia, ad esempio! Impegnandoci nell’attività fisica e nella creatività, attiviamo entrambi gli emisferi del cervello e rendiamo corpo e anima partecipi dei Misteri del Santo Rosario.
Camminando e visualizzando, passeremo dal ritmo beta (frenetico) del nostro pensiero, al ritmo alfa (più tranquillo, ma attivo), in cui il cervello ci pone nel giusto stato psicofisico, per una preghiera sentita e vissuta, nel nostro quotidiano.
Antonella Sanicanti
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