Santuario Madonna delle Grazie di Pennabilli: dove il nemico fu cacciato

Il Santuario Madonna delle Grazie di Pennabilli fu al centro di numerosi miracoli e nel tempo la devozione della popolazione locale crebbe in maniera costante.

santuario madonna di pennabilli
Il Santuario della Madonna delle Grazie di Pennabilli, provincia di Rimini in Emilia-Romagna – photo web source

Il santuario è noto anche come la chiesa di Sant’Agostino, o di San Cristoforo, e si trova all’interno del pri­mitivo nucleo castellare della rocca dei Penna. Si tratta senza dubbio del santuario più antico di tutta la diocesi, e all’interno dell’edificio è anche conservato il venerato affresco quattrocentesco con l’immagine miracolosa di una Madonna in trono col Bambino.

Il doppio importante miracolo dove fu al centro il santuario

La chiesa venne infatti retta dagli eremitani agostiniani dal 1374 al 1810 da cui ne prese il nome. Si trova inserita all’interno della diocesi di San Marino Montefeltro, costellata di chiese che custodiscono immagini mariane o profondamente legate al culto verso la Madre del Signore, tra cui anche il Santuario della Madonna delle Grazie in Pennabilli.

La popolazione cominciò a venerare l’immagine fin dal 1489, quando dopo che il terzo venerdì di marzo la Madonna fu vista versare lacrime. Tuttavia fu al centro di un doppio importante miracolo che salvò la cittadina nella provincia di Rimini, prima nel 1517 poi nel 1523, sempre nel giorno 23 febbraio. In quell’occasione la Madonna apparve nel cielo in mezzo a un grande bagliore scacciando l’armata della famiglia dei Medici di Firenze, intenzionata ad espugnare l’antica cittadina.

Il venerato affresco della Vergine, dipinto su muro, si trova nella chiesa

Nel 1522 l’edi­ficio venne ampliato fino a fargli assumere le forme attuali. All’interno della chiesa si trovano diverse importanti tele ad abbellirlo. Tra queste, merita particolare attenzione la prima a destra, copia del dipinto con la Deposizione di Cristo dalla Croce eseguito da Federico Barocci per la cattedrale di Perugia.

L’affresco della Vergine che si trova all’interno, dipinto su muro, risale invece al quindicesimo secolo e faceva parte, in origine, di un contesto pittorico più ampio. Nel 1528 venne ridotto alle attuali dimensioni, ovvero circa 40 anni dopo il miracolo delle lacrime. In quell’anno venne infatti costruita una tribuna ad arco rinascimentale in marmo bianco.

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La Madonna raffigurata nell’antica immagine

Il muro venne tagliato ai lati per ridurre l’affresco alle dimensioni dell’arco, con l’aggiunta di due nicchie dipinte per camuffare il taglio nella parte semicircolare alta. Anche la figura del Padre venne rifatta, dopo che la precedente era stata compromessa dal taglio del muro. Nel dipinto si vede la Vergine seduta su una panca ricoperta di un manto azzurro con decorazioni gialle sparse.

La Madonna nella mano sinistra tiene un piccolo cardellino, a simboleggiare la passione di Cristo. mentre invece con la mano destra sorregge il figlio in piedi sul ginocchio destro. Sopra di loro, l’annunciazione e un giardino fiorito, simbolo della verginità di Maria. mentre ancora più in alto si trova l’Eterno padre benedicente e lo spirito Santo in forma di colomba.

Giovanni Bernardi

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