Il santuario della Madonna del Giglio, a Prato in via San Silvestro, è legato al miracolo della rifioritura del giglio il 26 agosto 1664.
Attorno al 1270 nei pressi di Porta Tiezi sorgeva la chiesa dello Spedale di San Silvestro. Questo era stato fondato alla metà 1200 da Dolce de’ Mazzamuti e da subito venne sottoposto alla giurisdizione del Comune di Prato.
In questo luogo si accoglievano bambini abbandonati e si assistevano ammalati e pellegrini. L’accoglienza di orfanelli divenne la principale occupazione del 1400.
Nel 1512 l’ospedale ebbe un grave tracollo economico a causa del sacco delle truppe spagnole e della grave epidemia della peste.
All’interno di questo ospedale c’era la chiesa, che poi divenne santuario in seguito agli eventi miracolosi legati al prodigioso rifiorire del giglio secco davanti alla Madonna col Bambino del primo Quattrocento che era dipinta sul pozzo esterno alla chiesa.
Pier Francesco Silvani condusse il progetto di trasformazione della chiesa in santuario. Questo si concluse nel 1680, quando avvenne il trasporto della venerata immagine nell’altare maggiore, disegnato Giovan Battista Balatri e completato da una tela di Pier Dandini in cui sono raffigurati Dio Padre e alcuni santi.
L’altare laterale, con i Santi Francesco Saverio e Pietro d’Alcantara, è invece stato realizzato nel 1670-1674. Nella seconda metà del Seicento venne collocato nella parrocchia di San Marco.
Nel 1788 il santuario venne utilizzato come cappella mortuaria del vicino cimitero. In seguito, dal 1791, diventò sede della Compagnia di San Bartolomeo. Nel recente 1944 la basilica fu danneggiata dai bombardamenti alleati. Questi distrussero più o meno un terzo del portico antistante alla chiesa.
Ma il canonico Renzo Francalanci nel 1982 fece apporre una corona d’oro nell’affresco sovrastante l’altare della Madonna del Giglio. Da quel momento Maria fu incoronata Regina.
Oggi presso il santuario il rettore ha istituito la comunità dei Cavalieri del Giglio. Questi hanno la missione di assicurare la custodia e il servizio al santuario. Si tratta di cavalieri e dame che ogni anno si occupano di organizzare attività benefiche legate alle diverse necessità del Santuario. Insieme a questi vengono organizzati anche diversi gemellaggi internazionali.
Assieme a loro il santuario accoglie anche il gruppo dei cavalieri del santo Sepolcro, che si sono occupati tra le altre cose di curare il restauro del santuario. Il rettore del santuario è dal 1980 l’archimandrita della Chiesa greco-melchita cattolica Renzo Francalanci.
Giovanni Bernardi
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