Madonna del Giglio di Prato: il giglio rifiorì e restituì la voce alla bambina

Nel mese di agosto Prato vive l’antica tradizione della festa della Madonna del Giglio, in ricordo del miracolo del giglio secco rifiorito nel 26 agosto del 1664.

Prato è infatti conosciuta per essere la città di Maria, e può vantare cinque santuari dedicati alla Vergine, ognuno di questi legato a un miracolo o a una manifestazione miracolosa per mano della Madonna.

Il giglio rifiorì miracolosamente

Quel giorno, 355 anni fa, quel bellissimo fiore simbolo di purezza, che era sistemato proprio sotto l’immagine della Vergine dipinta sul pozzo della chiesa, e che era appassito, all’improvviso e in maniera inaspettata riprese vita e colore.

In particolare, il dipinto in cui era raffigurata la Vergine con Gesù Bambino si trovava su di un pozzo situato sulla via che costeggiava la chiesa. Per celebrare il Corpus Domini, nel maggio di quell’anno, il giglio era stato messo all’interno di un vasetto. Questo per onorare la Madonna e il passaggio di Gesù Cristo Eucaristia.

Il giglio dimenticò rifiorì e cominciarono i prodigi

Quel fiore venne messo in un angolo dopo la celebrazione, e ben presto tutti lo dimenticarono. Ma in quella giornata storica del 26 agosto i cittadini del posto, mentre erano intenti a prendere l’acqua, videro quello stecco raggrinzito e secco rifiorire miracolosamente.

 

Ben presto tutti accorsero tutti a vedere il prodigio, e subito cominciarono i miracoli. Una donna di Bagnolo, infatti, aveva una figlia di tre anni sordomuta. Così una volta appresa la notizia decise subito con tutto il cuore di portarla sul posto.

La bimba di una donna di fede riacquistò la parola

Non appena avvicinò la bambina al dipinto di Maria, immediatamente iniziò a parlare. Lo stesso dipinto, alla vista del miracolo, fu così subito staccato dal muro. Per essere portato all’interno della chiesa. Intorno al quale fu realizzato un altro dipinto.

Una decina di anni prima, un altro fatto miracoloso dona la spiegazione completa di quanto accaduto con il miracolo del giglio. Un’effige della Madonna venerata all’interno di una tabernacolo, posto nei campi, iniziò a piangere. Tutti interpretarono in fatto come segno di qualcosa di negativo, perché se Maria piange significa che non è lieta di ciò che fanno i suoi figli.

Dopo le lacrime di Maria il popolo mutò subito atteggiamento

Così il popolo da quel giorno mutò radicalmente atteggiamento, e in seguito ebbe un segno grazie alla fioritura di quel giglio. Si trattò di un prodigio che attirò fin dal primo istante l’attenzione di numerosi fedeli. Facendo nascere di conseguenza una splendida e particolare profonda devozione alla Madonna del Giglio.

Proprio in quell’esatto punto, infatti, si trovava l’antica chiesa dello Spedale. Così dopo il miracolo subito ci si organizzò per ridare vita in quel luogo alla fede attraverso uno splendido santuario.

Da quel giorno anche l’8 marzo 1680 fu dedicato a Santa Maria del Giglio. L’immagine della Vergine venerata sai fedeli, vicina alla teca che contiene il fiore miracoloso, si trova ancora nella pala sopra l’altare. Ancora oggi ogni anno nella chiesa della Madonna del Giglio si commemora il prodigio avvenuto oltre tre secoli e mezzo fa.

Giovanni Bernardi

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