Santuario Madonna del Covolo: qui il Canova riattualizza lo stile del Pantheon

Il Santuario della Madonna del Covolo si originò da un evento miracoloso, da cui prese vita questo splendido esempio di architettura destinato a fare scuola. 

Santuario Madonna del Covolo
Santuario Madonna del Covolo – photo web source

Il santuario si trova a Crespano del Grappa, frazione di Pieve del Grappa in provincia di Treviso, nel territorio della parrocchia e del vicariato di Crespano, inserita nella diocesi di Padova. L’edificio è gestito da un proprio rettore ed è affiancato dalle suore serve di Maria Addolorata di Chioggia, che risiedono in un’adiacente casa di spiritualità.

L’evento miracoloso che dà origine alla chiesa

La chiesa nacque intorno al dodicesimo secolo, nel momento in cui avvenne un evento miracolosa. Una pastorella sordomuta si era rifugiata in una vicina grotta, nel dialetto del posto chiamata covolo, per ripararsi da un temporale. Le apparve la Madonna che la guerì miracolosamente e la invitò a diffondere a tutti la sua richiesta di un santuario a lei dedicato in questo preciso luogo.

Molto probabile che in origine ci fosse solamente una piccola edicola, o anche solamente un sacello. Il titolo di Santa Maria del Covolo riferito non a un edificio, ma a un altare della chiesa crespanese di San Marco, avvenne nel 1321. Finalmente, nel 1338 si parla di una chiesa, anche se non resta possibile determinare di quale entità.

I primi riferimenti della struttura che stava nascendo

Sul finire del Quattrocento arrivano infine i riferimenti a una Confraternita della Madonna del Covolo, che si occupò della gestione della chiesa e del mantenimento di un cappellano. Nel 1541 e nel 1605 la chiesetta subì degli importanti ampliamenti, tuttavia si arrivò alla forma attuale solamente tra il 1804 e il 1809 su progetto del celebre Antonio Canova di Possano, figlio di una crespanese membro della Confraternita della Madonna del Covolo sin dal 1799.

Il Canova realizzò il nuovo Santuario del Covolo conservando l’antica chiesetta incastonata a nord nella roccia e costruendo a mezzogiorno un’elegante rotonda con atrio sostenuto da otto colonne di stile ionico. Canova sperimentò qui per la prima volta le linee dello stile che si richiamerà alla classicità del Pantheon, realizzando questo edificio neoclassico con pianta circolare.

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I lavori per la costruzione, l’interno e la strada di accesso

I lavori furono diretti da suo cugino Giovanni Battista Zardo detto “Fantolin”. Tuttavia per molti il santuario fu visto come una “prova generale” per il successivo Tempio di Possagno. La precedente chiesetta sussiste ancora dietro l’abside incastonata nella roccia. La strada che conduce al santuario da Crespano, realizzata nel 1844, è affiancata da quindici capitelli corrispondenti alle stazioni della via Crucis e ai misteri del Rosario, che furono costruiti nel 1943.

Nel 1845 avvenne però che un masso staccatosi dalla soprastante punta frontale cadde rovinosamente sulla chiesa, sventrando il presbiterio e la sagrestia. Tuttavia in quel frangente ci fu l’occasione per vedere all’opera la presenza della Madonna, che da allora continua a infondere pace e speranza nel cuore della popolazione. La statua della Madonna, tuttora esposta presso l’altare maggiore, venne infatti recuperata intatta a fondovalle.

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Il santuario subì poi alcuni importanti interventi rivolti principalmente agli ornamenti interni intorno all’inizio del novecento, mentre gli ultimi restauri sono del 1987 e del 2012. Gli affreschi degli interni sono principalmente opere novecentesche di don Delmetrio Alpago. Il campanile fu progettato da Fausto Scudo nel 1937, così come il portale in noce.

Giovanni Bernardi

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