La Basilica del Carmine di Mesagne ha un forte legame con il miracolo che difese la città da un grave pericolo. Da allora la devozione popolare è cresciuta.
La chiesa è nata sul precedente santuario dedicato a San Michele arcangelo, che risaliva all’incirca al 1305 circa, costruita in seguito all’incremento demografico nel territorio che portò al bisogno di un luogo di culto adeguato. Furono i Padri carmelitani a gestire per secoli questo importante luogo di preghiera, precisamente dal 1520 e dal 1960.
All’interno del santuario infatti si venera ormai da secoli il quadro miracoloso della Vergine del Carmine, insieme anche alla statua Lignea settecentesca, che esibita nella città in occasione della processione organizzata ogni anno per la Festa del Patrocinio del 20 Febbraio, e anche per la Solennità del Carmine di metà luglio.
La devozione mariana alla Madonna del Carmine di Mesagne si diffuse a livello popolare in poco tempo, generando un forte radicamento locale e ancorando i cuori della popolazione alla speranza nella Santa Vergine del Carmelo.
A partire dal 1650 infatti la Madonna del Carmine divenne il simbolo civile e spirituale della città, a cui ancora oggi viene riconosciuta grande tenerezza e affidamento nel corso di tutto l’anno.
Mesagne si trova a circa quindici chilometri da Brindisi, e la parrocchia comprende un territorio molto vasto. Dove, grazie alla devozione alla Madonna del Carmine e altresì all’annuncio della Fraternità Carmelitana, la Parola di Dio non smette mai di ardere nei cuori di ciascuno.
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Grazie alla preghiera costante, infatti, e la cura delle Celebrazioni liturgiche molto partecipate, si alimenta lo spirito di intimità con il Signore grazie a cui è possibile contemplare la sua bontà e misericordia.
Tutto ciò rientra infatti all’interno dei valori della comunità carmelitana, la cui spiritualità è sorretta nella regola che la identifica come “fraternità orante in un mondo che cambia“.
Giovanni Bernardi
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