Santuario di Caravaggio: ecco la prova dell’origine divina del prodigio

La maestosa Basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio nacque con il prodigio a cui assistette una donna del luogo, e che vide Maria lasciare un dono speciale. 

Santuario Caravaggio
Santuario Caravaggio – photo web source

Si tratta di un monumentale edificio di culto cattolico che si trova nel territorio di Caravaggio, in Lombardia, e che è dedicato al popolare e diffuso culto di Santa Maria del Fonte. La Vergine infatti apparve in questo luogo il 26 maggio 1432 alla giovane contadina Giannetta de’ Vacchi.

Fin da subito la cappella fu particolarmente maestosa

Passò pochissimo tempo e già vicario foraneo del vescovo di Cremona, Bonincontro de’ Secchi, pose la prima pietra per l’erezione di una cappelletta sul luogo dell’apparizione, il campo del Mezzolengo. I pellegrini infatti cominciarono ben presto a visitare in massa questo santuario, e nello stesso luogo venne presto anche edificato un piccolo ospedale, accanto alla cappella.

Già nel 1516 i documenti dell’epoca riportano che la cappella si presentava come una chiesa “veramente insigne, con edifizi adatti, ornamenti e pitture venerande”. A metà del secolo, tuttavia, la chiesa risultò pericolante e presto venne distrutta per essere ricostruita.

La costruzione voluta dall’allora presule di Milano, San Carlo Borromeo

La costruzione del santuario mariano come lo vediamo ora è stata fortemente voluta dall’allora arcivescovo di Milano Carlo Borromeo. Il progetto prese vita nel 1575 per mano dell’architetto Pellegrino Tibaldi, detto il Pellegrini, e l’opera continuò fino ai primi decenni del diciottesimo secolo. Le modifiche furono poi numerose, negli anni, rispetto al progetto originario del Pellegrini.

Oggi nel santuario è compreso, oltre il luogo di preghiera, anche un centro d’accoglienza per pellegrini ed ammalati, un centro di consulenza matrimoniale e familiare ed un centro di spiritualità, grazie alla ristrutturazione di alcuni edifici sul finire del ventesimo secolo per mano degli architetti caravaggini Paolo e Salvatore Ziglioli.

Lo splendido tempio sorge al centro di una vasta spianata

All’interno dell’auditorium è possibile ammirare le pregevoli vetrate del pittore caravaggino Giorgio Versetti, mentre invece la cappella del centro di spiritualità, che venne inaugurata da papa Giovanni Paolo II durante il suo soggiorno presso il santuario nel 1992, ospita le sculture del mozzanichese Mario Toffetti.

Lo splendido tempio monumentale sorge al centro di una vasta spianata circondata da portici simmetrici su tutti e quattro i lati. Questi ricoprono infatti, lungo duecento arcate, quasi ottocento metri. Nel piazzale antistante si vede un alto obelisco in marmo con putti bronzei, opera di Rustico Soliveri, e in questo sono ricordati diversi miracoli compiuti dalla Madonna di Caravaggio.

Il santuario è collegato al centro cittadino da un triplice viale alberato

Non molto distante dall’obelisco si trova infine una fontana di grosse dimensioni, la cui acqua passa sotto la chiesa raccogliendo quella del Sacro Fonte per confluire nel piazzale posteriore. Qui, l’acqua viene raccolta in una piscina a disposizione degli infermi, dove questi ultimi sono chiamati a immergervi le membra malate.

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Il santuario è collegato al centro cittadino da un triplice viale alberato lungo circa due chilometri e che venne completato nel lontano 1709, al termine del quale si trova sia l’ingresso al centro storico che il trionfale arco di Porta Nuova, con un gruppo marmoreo che ricorda l’Apparizione miracolosa, eretto nel 1709 in occasione della solenne incoronazione della Vergine.

L’esterno della chiesa è grandioso, e all’interno la fonte miracolosa

L’esterno della chiesa è grandioso, vista l’imponenza dell’edificio, di 93 metri per 33 e di un’altezza di 22 metri, 64 metri se si considera la cupola. L’architettura esterna è caratterizzata dal grigio dell’intonaco e dal rosso dei mattoni, acquisita dopo i restauri degli anni settanta. All’interno. il tempio mariano si presenta ad una sola navata, con una caratteristica pianta a croce latina, ed è caratterizzato da uno stile classico, con pilastri dai capitelli ionici.

La decorazione è opera dei pittori caravaggini Giovanni Moriggia e Luigi Cavenaghi, che dipinsero, rispettivamente, il primo i quattro pennacchi sottostanti la cupola e la gloria della cupola, il secondo la decorazione della volta dell’intero edificio. La più ricca di opere è tuttavia la sagrestia, anticamente cappella gentilizia della famiglia Secco, sulla cui volta vi sono stupendi affreschi di Camillo Procaccini che illustrano episodi della vita di Maria.

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Al di sotto dell’altare maggiore si trova il Sacro Speco, e infine sotto lo Speco si trova il Sacro Fonte sotterraneo, al quale si accede dall’esterno del tempio, dove si trova la fontana da cui si può attingere l’acqua. Quello è il punto esatto il cui la giovane Giannetta de’ Vacchi assistette alla prima apparizione della Madonna. La Vergine, come prova della sua origine divina, fece sgorgare una sorgente d’acqua dal terreno, che in seguito si rivelò miracolosa.

Giovanni Bernardi

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