San Siro fu vescovo di Pavia. Con il suo ardore evangelizzò tutta la Lombardia e morì martire nelle persecuzioni dei primi secoli del cristianesimo.

La figura di san Siro, che si commemora oggi 9 dicembre, è avvolta nel mistero. Esistono diverse versioni e la sua persona viene confusa. La tesi più accreditata però lo colloca nel III secolo come vescovo di Pavia. Alcuni lo identificano con il giovane galileo che porse a Gesù Cristo i pani ed i pesci quando avvenne miracolo della moltiplicazione, facendo risalire perciò ai tempi apostolici la sua vita.
Ma in realtà sembra che visse alcuni secoli dopo e altri storici lo indicano come il settimo vescovo di Milano.La sua figura è fortemente legata alla diffusione del cristianesimo in Lombardia. Nonostante le informazioni storiche precise sulla sua vita siano decisamente scarse, la tradizione lo celebra come un pastore zelante e poi anche come un martire della fede cristiana.
Santo di oggi 9 dicembre: San Siro, il grande Vescovo che portò la fede cristiana in tutta la Lombardia
San Siro è considerato anche il primo vescovo della città di Pavia ed è questo il ruolo che si riconosce in modo prevalente. Divenne quindi il vescovo di Ticinum, il nome latino di Pavia. Sempre uno scritto accredirtato come fonte autorevole, il manoscritto De laudibus Papiæ, risalente al XIV secolo, san Sito fu molto presente in tutta la regione lombarda predicando in tutte le principali città.
Nell’VIII secolo, dopo che a Pavia ci fu un sinodo e la chiesa di Pavia divenne indipendente da quella di Milano, la figura di san Siro compare in un documento redatto appunto nei primi decenni dell’VIII secolo, chiamato Ymnus sanctorum Syrii et Iventii (Inno dei santi Siro e Invenzio) nel quale viene elaborato il culto di Siro.
Esiste anche una successiva Cronaca di San Siro, prodotta tra la fine dell’VIII secolo e i primi anni del successivo, che offre alcune informazioni su di lui e aiuta nella ricostruzione della sua storia seppure rimanga sembra alquanto lacunosa e avvolta nella leggenda.
Il martirio di un vescovo magnanimo
San Siro appare come un vescovo amorevole e magnanimo, che si occupava con zelo dei fedeli a lui affidati. Come molti altri santi dell’epoca, subì il martirio per la fede. Secondo la tradizione, fu arrestato e condannato a morte durante le persecuzioni dei cristiani sotto l’Imperatore Diocleziano. Dopo aver subito torture per non aver rinnegato la sua fede, san Siro venne ucciso e divenne martire per Cristo.
Il culto di San Siro si sviluppò subito dopo la sua morte, e la sua figura venne venerata con grande devozione dai cristiani della Lombardia. La sua memoria fu celebrata in particolare nelle chiese della città di Pavia, dove si riteneva che il santo avesse avuto un ruolo fondamentale nella crescita del cristianesimo. A Milano, c’è la chiesa a lui dedicata, costruita in suo onore, e si tratta di uno dei luoghi di culto più antichi della città.
A Milano esiste un reperto archeologico di un personaggio ritenuto siriano, chiamato Siro, che si trovava Milano alla metà del primo secolo: ha perfino un cappello da sommo sacerdote. La più antica e nota figurazione di san Siro, è in un bassorilievo che si può ammirare all’interno della chiesa dei santi Gervasio e Protasio a Pavia. È collocolata esattamente sul pilastro antistante la cappella a lui dedicata. San Siro è rappresentato in abiti episcopali, con un pastorale ed un libro in mano, in una tipologia convenzionale ripresa anche in altre opere posteriori.







