Oggi 30 ottobre, San Germano di Capua: il Vescovo che meritò le lodi del grande Papa

Oggi si celebra San Germano di Capua, la testimonianza di questo vescovo è talmente esemplare, che fu narrata personalmente in un’opera celebre da un grande e storico Pontefice.

San Germano di Capua
San Germano di Capua – lalucedimaria.it

La vita di San Germano di Capua, che si commemora oggi 30 ottobre, si colloca in un periodo di tempo che va dal finire del V secolo alla prima parte del VI. Conosciuto per la grande magnanimità e nobiltà d’animo, come ricorda il Martirologio Romano, di lui scrisse un grande e famoso Papa. 

La principale fonte che ci fa conoscere questo santo è una biografia che parla soprattutto del suo operato episcopale. Esiste anche una Vita’ anteriore all’anno 873-74, e quindi composta più di tre secoli dopo la sua esistenza,  che però fornisce soltanto poche notizie generali su di lui.

Santo di oggi 30 ottobre: San Germano di Capua

Non si conosce la sua esatta data di nascita, ma si sa che la sua città era Capua, in Campania e che faceva parte di una nobile famiglia. Aveva perciò molte ricchezze e quando il padre morì la madre gli diede il permesso di seguire ciò che gli diceva di fare il suo cuore e cioè manifestare la sua grande carità.

San Germano, infatti, decise di spogliarsi di tutti i beni materiali che aveva ereditato e di venderli per dare il ricavato ai poveri e bisognosi. Allo stesso tempo si sentì chiamato alla consacrazione religiosa e si fece prete. Era all’incirca il 519, stando alle fonti, quando, dopo la morte del vescovo di Capua fu nominato lui per acclamazione popolare, come era consuetudine che avvenisse a quel tempo.

Immediatamente non voleva accettare un incarico così impegnativo e importante, ma poi comprese che era stato chiamato a farlo e volle prendersi cura amorevolmente del gregge che gli veniva affidato. E così diventò un grande vescovo, operatore di pace che si adoperava fattivamente per apportare la concordia.

Vescovo magnanimo e amorevole che fa miracoli

Si trovò a dover fronteggiare lo scisma acaciano per cui c’era separazione tra la Chiesa di Roma e quella orientale. Con la sua sapienza e la sua vasta cultura, inoltre, godeva della stima e dell’apprezzamento dei suoi contemporanei.

Il grande papa San Gregorio Magno parlò di lui nei Dialoghi ed è proprio da qui che si traggono le maggiori e più dettagliate informazioni circa la sua vita e la sua figura. La sua morte è datata al 30 ottobre 541. Fu sepolto nella chiesa di Santo Stefano in Capua Vetere. Dopo, a causa di opere di ricostruzione della città i suoi resti mortali furono traslati.

Avvenne ad opera dall’imperatore Ludovico II nel 866, che trasferì le sue spoglie ad  Eulogimenopoli. Era un luogo posto nei pressi di Montecassino, che poi prese il nome di San Germano proprio in suo onore. Diverse altre reliquie del Santo sono conservate a Cassino, la cittadina di cui è patrono. Altre ancora sono custodite a Piacenza. 

Si narra che in seguito si verificarono numerosi miracoli per sua intercessione. Anzi, gli eventi prodigiosi iniziarono proprio in prossimità della sua morte. Di uno ne fu testimone un altro grande santo, San Benedetto da Norcia, di cui era amico.

Questi era nel nel suo monastero di Montecassino assorto in preghiera quando all’improvviso ebbe la visione di San Germano, o meglio della sua anima che saliva in Cielo, trasportata dagli angeli ed inserita su di un globo di fuoco. Si dice anche che un diacono di nome Pascanio fu liberato dal Purgatorio dopo che San Germano fu invocato e pregò per lui.

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