Oggi 27 novembre, San Virgilio da Salisburgo: vescovo evangelizzatore e uomo di grande cultura

Vescovo di Salisburgo e uomo di grande cultura, San Virgilio fu un grande evangelizzatore del mondo tedesco nell’VIII secolo.

San Virgilio da Salisburgo
San Virgilio da Salisburgo – lalucedimaria.it

San Virgilio da Salisburgo, che si commemora oggi 27 novembre, fu un vescovo dell’VIII secolo ed operò in modo efficace lasciando un grande segno per quanto riguarda l’evangelizzazione dei popoli germanici a quell’epoca.

Di origini irlandesi, non sono molte le notizie che si hanno di lui, ma si sa che nacque all’inizio dell’VIII secolo e che poi fu monaco. Divenne anche abate del monastero  Achadh-bo-Cainningh. A quei tempi molti monaci d’Irlanda nel proseguire l’opera di San Patrizio si spostavano dall’Irlanda e raggiungevano la Scozia e l’Inghilterra, oppure sbarcavano in Europa per evangelizzare i popoli non ancora raggiunti dall’annuncio del Vangelo o che necessitavano di un maggiore impulso verso la cristianizzazione.

Santo di oggi 27 novembre: San Virgilio da Salisburgo

Durante uno dei suoi viaggi-pellegrinaggi in Francia, San Virgilio si stabilì nel monastero di Quierzy-sur-Oise, presso Laon per dedicarsi agli studi. Qui ebbe modo di conoscere il re Pipino, detto “il Breve” perché è piccoletto, che aveva messo fine al potere dei sovrani merovingi.
Questo, che aveva esteso la sua sovranità anche alla Baviera e a parte dell’Austria, volle che Virgilio diventasse il vescovo di Salisburgo. A lui non rimase che accettare l’importante incarico, e si mise all’opera ancor prima   di essere consacrato.

Ciu furono però degli ostacoli. Il suo fervore e la sua operosità così dinamica e attiva non erano viste di buon occhio e ricevette degli attacchi da chi voleva mandarlo via. La consacrazione episcopale infatti avvenne a Roma a causa di tante contrarietà.

Da vescovo, San Virgilio si adoperava a lavorare a Salisburgo e visitare le campagne e puntava su due attività in modo preponderante: favorire una buona istruzione religiosa e fornire soccorso ai poveri.  Queste erano le sue priorità. I monaci lo supportavano in questo. In particolare quelli di di Innichen , l’odierno San Candido in  AltoAdige e quelli del Kremsmünster, nella diocesi di Linz.

Operosità e tenacia premiate

Nonostante fosse stato accolto duramente e con opposizione san Virgilio svolgeva il suo ministero efficacemente riuscendo a superare molta diffidenza che quelli del luogo nutrivano per lui considerandolo uno straniero. Con il tempo acquisì la benevolenza della maggior parte e i suoi monaci venivano accolti come missionari con entusiasmo.

Si dedicò con tenacia ed operosità anche in varie attività: a Salisburgo fece costruire la cattedrale, che diventò un centro importante della comunità che via via si strutturò in modo sempre più saldo.

Alla sua morte, il 27 novembre 784, gli furono tributati grandi onori. Fu, dunque, onorato sia da vivo che da morto, ma poi venne dimenticato. La sua figura è stata riscoperta nella sua diocesi quasi cinque secoli dopo, e poi è avvenuta la canonizzazione per opera di papa Gregorio IX nel 1233. Sarà solo nel 1740 che il suo nome fu inserito nel Martirologio Romano.

Il Martirologio Romano lo ricorda come “uomo di grande cultura, che di origine irlandese, con il favore del re Pipino, fu posto alla guida della Chiesa di Salisburgo, dove costruì la cattedrale in onore di san Ruperto e si prodigò per diffondere la fede tra gli abitanti della Carinzia“.

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