Suora missionaria negli Stati Uniti, santa Francesca Saverio Cabrini ha costruito un impero caritativo facendosi strumento di Dio oltreoceano.

Oggi, 22 dicembre è la memoria liturgica di santa Francesca Saverio Cabrini, suora lombarda, che con tenacia e fede ha costruito un impero caritativo negli Stati Uniti portando il Signore tra gli immigrati italiani. Nasce a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi il 15 luglio 1850 come decima di 11 figli.
Studia e diventa maestra, poi nasce in lei la vocazione religiosa e a 24 anni diventa suora entrando nel Collegio del Sacro Cuore di Arluno. Piena di spirito di iniziativa seppur in un corpo fragile fin dall’infanzia a causa di una malattia respiratoria, fonda una sua congregazione, quella delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù a Codogno.
Santo di oggi 22 dicembre: Santa Francesca Saverio Cabrini
Sentiva di voler partire in missione in terre lontane e pensa di andare in Asia. Scrive numerose lettere di richiesta al pontefice, ma vengono puntualmente rifiutate. Lei insiste e dopo un incontro con papa Leone XIII ha finalmente il consenso per partire, ma non in Asia, come desiderava, bensì negli Stati Uniti.
Accanto al suo nome mette quello di Saverio, perché il suo modello ispiratore è san Francesco Saverio, il grande missionario. Così, parte e arriva a New York, dove si trovano tantissimi immigrati italiani che vivono in condizioni di estremo disagio fisico e morale. Si sposta anche a Chicago, le due città più rappresentative della sua opera.
“Oggi è tempo che l’amore non sia nascosto, ma diventi operoso, vivo e vero” diceva e così, con fede e la forza che le viene data per compiere imprese tanto al di sopra delle sue forze riesce a ottenere grandi risultati. Non solo New York: compirà molti viaggi e andrà anche nel Sud America per evangelizzare le tribù che non erano ancora entrate in contatto con i popoli civilizzati.
Le grandi opere di una donna di fede
Ad animare santa Francesca Cabrini è l’amore per il Signore, infatti gli dice: “Con la tua grazia, amatissimo Gesù, io correrò dietro a Te sino alla fine della corsa, e ciò per sempre, per sempre. Aiutami o Gesù, perché voglio fare ciò ardentemente, velocemente”.
Lottando tra mille difficoltà, anche nonostante la sua salute, una grave malattia polmonare per cui sarebbe dovuta morire molti anni prima di quando effettivamente morì, riesce a fondare scuole, ospedali, orfanotrofi, asili per bambini, case per anziani, fornire aiuto e assistenza a tutti coloro che si trovavano in condizioni di bisogno.
La fiducia nella Provvidenza non la abbandona neanche di fronte ai più grandi ostacoli, che sono tanti e che le rendono la sua missione difficile. Arriva a fondare oltre 80 istituti in ben 7 Paesi del mondo. Nel 1909 riceve la cittadinanza statunitense. La morte la coglie a Chicago dopo essersi ammalata di malaria, il 22 dicembre 1917. Le sue spoglie vengono subito portate a New York, alla Mother Cabrini High School e attualmente il suo corpo riposa nella chiesa Saint Cabrini Shrine, sempre nella Grande Mela.
La fama di santità era presente quando lei era ancora in vita, tanto che papa Leone XIII parla di lei con queste parole: “una santa vera, ma così vicina a noi che diventa la testimone della santità possibile a tutti“. La beatificazione arriva nel 1938 e la canonizzazione nel 1946, mentre nel 1950 le viene dato il titolo di Patrona degli emigranti.







