Anticipatrice della devozione al Sacro Cuore di Gesù, Santa Gertrude di Helfta, detta la Grande, fu una grande mistica ed ebbe il dono delle stigmate.

Santa Getrude la Grande, la cui memoria liturgica è oggi 16 novembre, è ricordata come colei che anticipò il culto al Sacro Cuore di Gesù che ebbe poi diffusione nei secoli che seguirono. Questa mistica e stigmatizzata visse tra il XIII e il XIV secolo in Germania.
Nacque ad Helfta, il 6 gennaio 1256, e lì trascorse quasi tutta la sua vita. All’età di 4 o 5 anni entrò in quel monastero affidata alle cure delle monache e crescendo scelse anche lei la vocazione religiosa. Aveva molte attitudini e si interessava di varie discipline: dalla letteratura alla musica, studiava canto e inoltre si dedicava all’arte della miniatura.
Santo di oggi 16 novembre: Santa Gertrude di Helfta detta la Grande che anticipò la devozione al Sacro Cuore di Gesù
Sono poche le informazioni che abbiamo delle sue origini, ma si presume che appartenesse ad una famiglia ricca proprio perché le fu dato modo di studiare e di interessarsi di arti che solitamente erano precluse alla gente del popolo e anche alle donne.
Il monastero di Helfta era un importante centro di spiritualità e cultura ed ebbe come maestra santa Matilde di Hackeborn e come consorella ebbe pure santa Matilde di Magdeburgo, anche loro due mistiche tedesche. Si seguiva la Regola benedettina con importanti influssi cistercensi.
In Geetrude ci fu una sorta di conversione quando nel 1281 ebbe la prima visione di Gesù, che gli apparve “più lucente di tutta la luce, più profondo di ogni segreto, cominciò dolcemente a placare quei turbamenti che aveva acceso nel mio cuore“. Lasciò gli studi profani e si dedicò totalmente al sacro, approfondendo la conoscenza della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Intensificò la preghiera, facendo anche molti digiuni e veglie notturne.
I doni mistici e quella straordinaria esperienza legata al Sacro Cuore di Gesù
Le esperienze mistiche si susseguirono e furono accompagnate anche da sofferenze fisiche che la provavano molto. Durante la festa di san Giovanni Battista ebbe una visione in cui lei stessa appoggiava la testa sul fianco di Gesù e ne sentiva battere il Sacro Cuore.
In un colloquio mistico con l’apostolo, gli chiese se anche lui durante l’Ultima Cena avesse sentito quei battiti e perché non ne avesse parlato nel Vangelo. San Giovanni Battista le rispose che questa rivelazione era riservata alle generazioni future che necessitavano di riscoprire il fuoco dell’amore di Gesù in un mondo diventato sempre più freddo e insensibile.
Tra gli altri doni mistici ricevette le stimmate e una protezione speciale della Madonna. Santa Gertrude viveva tutto questo nel nascondimento e non si riteneva degna di tali doni e rivelazioni. Scrisse L’Araldo del divino Amore (o Rivelazioni), gli Esercizi spirituali e diverse orazioni in cui si evince la sua spiritualità e la devozione al Sacro Cuore di Gesù.
Morì il 16 novembre 1603 tra grandi sofferenze tra cui anche una tentazione del demonio, che le insinuava di aver trascurato il bene della sua anima. Ma Gesù la consolò dicendole: “Figlia mia, perché ti turbi? Devi sapere che la tua carità verso gli altri mi è stata molto cara e io ora per questo ti libero da tutte le sofferenze a cui eri destinata. Poiché ho promesso una grande ricompensa a coloro che si offrono per la salvezza dei loro fratelli e sorelle, io centuplicherò la tua gioia nel Cielo“. Fu canonizzata nel 1738.







